Filo diamantato senza protezioni in cava: quaranta sanzioni per gravi violazioni - Il Tirreno Massa-Carrara

2021-12-22 10:23:08 By : Mr. Ray Li

Nel 2021 quattrocento ispezioni sulla sicurezza. La Cisl: continuando di questo passo è facile capire cosa potrà accadere 

MASSA. Quattrocento nuove ispezioni della Asl di Massa Carrara in materia di sicurezza nelle cave e 40 sanzioni, il 10 per cento, per gravi e gravissime inadempienze. I dati, non ancora resi pubblici, sono stati comunicati alle sigle sindacali, attraverso l’ultima relazione del Direttore dell’unità operativa di Prevenzione e Sicurezza dell’Usl Toscana Nord Ovest, durante l’audizione all’ente bilaterale sindacati-industriali del marmo. Le 40 sanzioni riguardano per lo più un fatto gravissimo che, così pare, avverrebbe troppo di frequente nelle cave apuane, ovvero l’utilizzo di macchine a filo diamantato non protetto (senza il cosiddetto filo gommato o plastificato). Inoltre è stato rilevato come manchino spesso in alcune zone dell’area apuo-versiliese i documenti relativi alla scheda di bancata, necessaria per responsabilizzare i singoli ruoli del personale, a cominciare dal direttore dei lavori, durante l’asportazione di un fronte di avanzamento. Con il filo diamantato si tagliano i blocchi di marmo; è una delle operazioni più difficili e pericolose che possano avvenire in cava; basta un errore, una distrazione, un posizionamento sbagliato e sei morto. Va da sé che, quindi, i dati sulle sanzioni proprio in quel campo e per quella tipologia di strumentazione, rappresentano un quadro gravissimo di come, nel 2022, ancora si lavori in cava e in quali condizioni di insicurezza. «Sono inquietanti i dati relativi alla sicurezza sul lavoro in cava nel 2021 – commentano Andrea Figaia, segretario confederale Cisl, responsabile di Massa Carrara e Lorenzo Sichei, neo responsabile Filca Cisl di Toscana Nord – Si capisce che, proseguendo con questa leggerezza, l’infortunio grave o peggio mortale continuerà ancora ad essere dietro l’angolo. Non dimentichiamo che questi territori, nei vari versanti delle Apuane, tra Carrara, Massa, Fivizzano, Casola in Lunigiana, Seravezza, Stazzema, Minucciano e Vagli, scontano, Carrara soprattutto, un cluster di morti sul lavoro terribile dal 2007 al 2017 di oltre 15 unità. ll 10 percento di sanzioni elevate alle imprese significa semplicemente che troppi luoghi di lavoro non lavorano in sicurezza e nonostante tutto quello che è avvenuto, le perdite, i protocolli, gli investimenti fatti. Tutto andato nel dimenticatoio; i rilievi sanzionatori riguardano attività ed azioni umane comuni, ripetitive, quotidiane e potenzialmente pericolosissime. Avevamo sperato dopo tutti quei morti ed anche dopo le ispezioni forzose, sul modello introdotto dall’allora presidente Rossi a Prato e a Massa Carrara, che si fosse capito quanto è importante, doveroso, necessario e obbligatorio cambiare sistema ed indirizzare le lavorazioni verso una normalità quanto mai necessaria. Siamo stati ascoltati anche alla Commissione parlamentare competente per gli infortuni sul lavoro, ma nulla è cambiato. Continuando di questo passo è facile capire cosa potrà accadere. Se si viaggia nel deserto in costume e senza acqua – concludono Figaia e Sichei – non possiamo prendercela col fatto che non piova. Come sindacato non abbiamo più voglia di gridare la nostra rabbia in presenza di un evento infortunistico sul lavoro in cava e nel mondo del marmo. Basta, mettetevi in regola».

Gruppo SAE (SAPERE AUDE EDITORI) S.p.A., Viale Vittorio Alfieri n. 9 - 57124 Livorno - P.I. 01954630495

I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.