Pensioni anticipate 2022: proposte Tridico e Raitano strade per sostituire la Fornero? - Pensioni Per Tutti

2022-08-22 00:15:37 By : Ms. Clara Lin

Tutte le ultime notizie sul mondo delle pensioni

Nei giorni scorsi abbiamo a lungo parlato delle due proposte di uscita anticipata che più stanno facendo discutere in questi ultimi giorni stiamo parlando dell’ormai nota proposta Tridico e della recente proposta del Professor Raitano. entrambe puntano ad anticipare l’uscita dal mondo del lavoro, la prima concedendo la possibilità al lavoratori di ritirarsi dai 63 anni inizialmente con l’assegno calcolato solo con la parte contributiva, a cui si aggiungerebbe quella retributiva al compimento dei 67 anni. Mentre la proposta Raitano, propone una penalizzazione perenne pari al 3% sulla sola parte retributiva sugli anni di anticipo rispetto all’attuale legge Forrnero. Non é ancora stata stabilito quanti anni prima il lavoratore potrebbe accedere alla quiescenza. Alcuni lavoratori hanno colto con interesse le due proposte, altri sostengono si potrebbe trovare una soluzione intermedia ai prossimi tavoli di confronto, altri ancora, la minoranza in verità, si sono detti contrari.

Abbiamo deciso di confrontarci sulla questione con l’esperto previdenziale il Dott. Claudio Maria Perfetto, di seguito le sue interessanti considerazioni che si basano sul fatto che servirebbe in realltà ‘Una vera Riforma Pensionistica che sostituisca interamente la Riforma Fornero, ma per farlo, dice, occorre adottare nuovi schemi di pensiero che ad oggi sono ben lungi dall’essere concepiti. Inoltre a suo avviso “l’incontro tra Governo e Sindacati non produrrà risultati significativi. Non ci sono proprio margini di manovra per approdare ad una vera Riforma Pensionistica. Si dibatterà sulle possibili opzioni di pensione anticipata, che, come si può immaginare, non soddisferanno le aspettative dei lavoratori“. Eccovi le sue parole, nell’editoriale redatto in esclusiva per il nostro sito.

“La Riforma Fornero ha ricondotto le pensioni a due sole tipologie: la pensione di vecchiaia (avente come requisito l’età anagrafica) e la pensione anticipata (avente come requisito i contributi versati indipendentemente dall’età anagrafica). Il lavoratore non ha opzione di scelta.    

Col tempo si è avvertita l’esigenza di introdurre la flessibilità nell’accesso alla pensione attraverso opzioni di ritiro anticipato: opzione donna, precoci, lavori usuranti, Ape sociale, Ape volontaria, Quota 100, Quota 102. La flessibilità consiste nel dare al lavoratore la possibilità di scegliere se e quando ritirarsi dal lavoro.

Governo e Sindacati tornano a incontrarsi per discutere sulla Riforma Pensioni 2022. Ma forse sarebbe più corretto dire che si parlerà di opzioni di ritiro anticipato (piuttosto che di Riforma Pensioni vera e propria).

Una delle opzioni di ritiro anticipato avanzate nel 2021 è quella del Presidente dell’INPS Pasquale Tridico nota come “anticipo della quota contributiva della pensione da 63 anni” (avente come requisito almeno 20 anni di contribuzione e un importo minimo di 1,2 volte l’assegno sociale che nel 2022 è uguale a 468,10 euro). Al raggiungimento del requisito di vecchiaia (attualmente 67 anni) al lavoratore del sistema misto viene riconosciuta anche la quota retributiva della pensione (INPS XX Rapporto Annuale luglio 2021).

Un’altra opzione di ritiro anticipato, avanzata ancora più di recente,è quella del Prof. Michele Raitano, che ha ricevuto dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza INPS (CIV) l’incarico, in qualità di esperto, di valutare i dati sul numero di pensioni liquidate e di fornire suggerimenti su eventuali azioni da intraprendere.  

Il Prof. Raitano suggerisce che “si potrebbe permettere, a partire da una certa età, di ritirarsi subendo una riduzione della quota retributiva della pensione (ad esempio, intorno al 3% per ogni anno di anticipo rispetto all’età legale) che compensi, in modo attuarialmente equo, il vantaggio della sua percezione per un numero maggiore di anni“.

Detto in questo termini, la riduzione del 3% per ogni anno di anticipo rispetto all’età legale (ad oggi 67 anni) non suonerebbe come una penalizzazione ma piuttosto come un’equa distribuzione di un importo pensionistico più basso spalmato su un numero maggiore di anni.  

Sia la proposta del Presidente Tridico (centrata sulla componente contributiva), sia quella del Prof. Raitano (centrata sulla componente retributiva) hanno passato il vaglio delle simulazioni attuariali e potrebbero essere ritenute equivalenti. Entrambe si basano sulla riduzione dell’importo pensionistico che verrebbe però erogato per un numero maggiore di anni. Ciò renderebbe possibile — per usare le parole del Prof. Raitano — “porre la parola fine all’annoso dibattito sul come introdurre forme di flessibilità dell’età pensionabile che offrano libertà di scelta a tutti gli individui, indipendentemente dalle loro condizioni“.

“La gente potrebbe domandarsi perché mai per finanziare le pensioni non si cerchi di recuperare risorse dall’evasione fiscale. Per esempio, recuperare risorse dall’evasione contributiva, stimata tra gli 8 e gli 11 miliardi di euro l’anno. Questo è un compito che spetta ad altre Istituzioni dover affrontare. Chi è chiamato a trovare soluzioni in merito al sistema pensionistico deve fare i conti con quello che ha in cassa, non potendo contare su altre risorse che virtualmente ci sarebbero ma che non sono disponibili nella realtà.     

Governo, Sindacati, Istituzioni sono alla ricerca di soluzioni flessibili per un sistema pensionistico reso rigido dalla denatalità e dall’invecchiamento della popolazione (ancor prima che dai vincolidi bilancio). Così come è strutturato, il sistema pensionistico italiano non può prescindere dalla variabile demografica in quanto le attuali pensioni vengono pagate con i contributi degli attuali lavoratori, e se ci sono sempre meno lavoratori (perché nascono sempre meno bambini), mentre ci sono sempre più pensionati (perché si vive sempre più a lungo), allora o si aumentano i contributi pensionistici o si riducono gli importi pensionistici.

In definitiva: potrebbe esserci una Riforma Fornero flessibile? Sì, certamente: istituendo, oltre alla pensione di vecchiaia e alla pensione anticipata (mantenendole così come sono oggi), anche l’anticipo pensionistico (proposta di Tridico, o di Raitano, o entrambe) che dia al lavoratore la libertà di scelta sul ritiro anticipato“.

Ringraziamo per i sempre interessanti spunti di riflessione e per la solita disponibilità che lo contraddistingue il Dott. Claudio Maria Perfetto, ricordiamo, invece, a chi fosse interessato a riprendere parte dei contenuti qui esposti che é tenuto a citare la fonte. 

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Ogni tanto ricacciate un esperto( non si sa di cosa…). Un altro scienziati ragioniere. L evasione è roba di altri?????????? Altri chi??????? Mi verrebbe da offenderlo , ma non mi posso permettere una querela (io lavoro 10 ore al giorno per portare la pagnotta a casa. .IO). un lavoratore (SOPRATTUTTO DIPENDENTE) paga i contributi e le TASSE!!!! L’EVASIONE NO È TEMA DELL’ESPERTO . LUI SA SOLO FARE I CALCOLI CON LA CALCOLATRICE. MA COMPLIMENTI ALL’ESPERTO (E A VOI CHE LO OSPITATE!!!!)

Sig Pippo, lasci che le dica una cosa che senz’altro lei saprà: un esperto è colui che ha esperienza in un determinato campo. Sono certo che anche lei è un esperto nel suo campo.

Mi permetta di presentarmi (lei ha diritto di conoscere le credenziali della persona alla quale lei si sta rivolgendo).

Io ho esperienza di 40 anni assai approfondita in due campi: Information Technology (IT) ed Economia Digitale (Digital Economics). Sono due conoscenze messe insieme che nessun economista e nessun esperto previdenziale ha; e se lei ne conosce qualcuno, la prego assai vivamente di farmelo sapere.

Se lei clicca sul nome all’inizio di questo commento, verrà dirottato sul mio sito e lì potrà trovare altre referenze che mi riguardano e documenti riguardanti le mie ricerche. Ricerche che nessun altro economista al mondo ha mai affrontato.

Inoltre (come ho già detto in altre occasioni su questo sito) sono l’unico al mondo e l’unico nella storia dell’umanità ad avere fuso due discipline, Economia e Informatica (c’è stato anche un altro, per la verità, a fondere due discipline, il matematico Luigi Fantappiè che ha fuso Fisica e Biologia).

Ho chiamato tale fusione di Economia e Informatica col nome di ECONOMATICA (questo nome se lo stampi bene nella sua mente, sig. Pippo), una disciplina che verrà riconosciuta come tale tra circa 30 anni, nel 2052, quando io certamente non esisterò più (e forse nemmeno lei, sig. Pippo), ma per la quale la ricercatrice trentenne docente di Economia con la quale sto oggi collaborando su nuovi modelli economatici potrà vincere il Premio Nobel per l’Economia in quanto l’Economia verrà riconosciuta come una VERA SCIENZA SPERIMENTALE, e non già come una disciplina fatta alla rinfusa dove vale tutto e il contrario di tutto e fatta di accrocchi che come possiamo ben vedere non sono in grado di creare occupazione e nemmeno a far funzionare bene le pensioni.

Inoltre, ho maturato uno schema di pensiero fondato su Lavoro-Pensioni che ribalta completamente lo schema di pensiero sul quale si fonda la VECCHIA RIFORMA FORNERO. Se la Prof.ssa Fornero (verso la quale nutro grandissima stima perché, alla pari del Prof. Cazzola, difende le sue idee e convinzioni a spada tratta a differenza dei politici codardi che cambiano bandiera di partito a seconda della direzione del vento elettorale), ebbene, dicevo, se la Prof.ssa Fornero è una esperta di pensioni nell’epoca della Economia Tradizionale (Economics), io mi considero un esperto di pensioni nell’epoca della Economia Digitale (Digital Economics).

In qualità di esperto previdenziale nell’epoca della Economia Digitale mi permetta di scriverle questo in caratteri cubitali (caratteri che lei ama così tanto):

LE PENSIONI IN EPOCA DIGITALE VANNO GESTITE CON UN PARADIGMA OPPOSTO A QUELLO SU CUI SI BASA LA RIFORMA FORNERO.

In altre parole, bisogna mandare fuori dal lavoro, E SUBITO, le persone dai 54 anni in poi, perché se ciò non verrà fatto, a seguito dell’automazione e della disintermediazione, a cui il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza darà una bella spinta (semmai il Governo Draghi sarà capace di farlo), assisteremo alla disoccupazione di massa, con molti di più degli attuali tre milioni di non aventi lavoro in Italia (che l’ISTAT si guarda bene nell’enumerarli come 2 milioni e mezzo di disoccupati e settecentomila inattivi) e con la necessità di ridurre non solo i salari (compreso il suo, chiaramente, sig. Pippo), ma anche tutte le pensioni in vigore (anche la mia, chiaramente). Altro che aumento delle pensioni per via dell’aumento dell’inflazione! Altro che riduzione delle tasse (gravissimo errore fatto dal Governo Draghi)! Altro che aumento dei salari dei lavoratori!

Questa disoccupazione di massa è quella che io chiamo CATASTROFE OCCUPAZIONALE GENERAZIONALE, in quanto le persone anziane ancora al lavoro fanno da barriera alle persone giovani che non riusciranno mai ad entrare nel mondo del lavoro perché si troveranno a competere con gli automi (non solo i robot hardware ma anche gli automi software, capaci, per esempio, di scrivere articoli giornalistici di gran lunga superiori a quelli scritti dai giornalisti umani) contro i quali è impossibile vincere, e questo io lo so per esperienza diretta perché era il mio lavoro automatizzare i processi per fare a meno delle persone. Mi ha capito bene, sig. Pippo? È ancora qui a leggermi, oppure ha lo stomaco così delicato da preferire di smettere la lettura perché quello che le sto dicendo non le piace affatto?

Non avrei mai voluto dire la verità, perché la gente ha sempre bisogno di una speranza alla quale aggrapparsi. E non bisognerebbe mai spegnere nella gente la speranza anche se questa è ridotta al lumicino.

È PROPIO QUESTA SPERANZA CHE TRIDICO E RAITANO CERCANO DI MANTENERE VIVA (anche se cercano di farlo con i loro calcoli e con le loro stupide simulazioni attuariali).

Apro parentesi. Per quanto riguarda me, sig. Pippo, io non faccio calcoli. Io costruisco modelli economico-informatici (modelli economatici) che poi verifico in maniera sperimentale sul campo (con persone vive) utilizzando come laboratorio reale il Centro di Elaborazione Dati, per individuare le scelte di Politica Fiscale e di Politica Monetaria da attuare al fine di garantire la piena occupazione e la stabilità del potere di acquisto dei salari. Chiudo parentesi.

Tridico e Raitano stanno cercando di fare in modo di togliere le CATENE che la RIFORMA FORNERO ha così impietosamente ma necessariamente messo ai polsi e alle caviglie dei lavoratori, obbligandoli a macinare profitti per multinazionali come muli fino a farli crepare.

Lei, sig. Pippo, dice che è un lavoratore dipendente e che paga le tasse. Ne gioisca! perché uno che paga le tasse vuol dire che è uno che ha un lavoro (ma non necessariamente che sia anche uno che lavori). Sa quante persone vorrebbero pagare le tasse pur di avere un lavoro? Sa quanti milioni di persone si sentono ferite dai lavoratori che scioperano?

I LAVORATORI CHE SCIOPERANO OFFENDONO IL LAVORO E FERISCONO LE PERSONE CHE UN LAVORO NON CE L’HANNO.

I SINDACATI CHE PROMUOVONO GLI SCIOPERI NON HANNO ALCUN RISPETTO PER IL LAVORO E NESSUN RISPETTO PER CHI UN LAVORO NON CE L’HA.

Lei mi parla dell’evasione. Ma l’evasione è innanzitutto un problema sociale ancora prima di essere un problema economico.

QUALSIASI ESSERE UMANO, MESSO NELLA CONDIZIONE DI EVADERE, EVADE.

Riesce a capire questa semplice verità, sig. Pippo? Anche lei, sig. Pippo. evaderebbe le tasse, se potesse. Non è forse vero? Certamente, si potrebbe fare come in America, dove mettono in carcere chi evade le tasse (si ricorda che Al Capone fu incarcerato per non avere pagato le tasse?) Ma noi siamo in Italia e qui le cose funzionano diversamente. Tuttavia, con la mia idea di moneta digitale nazionale di Stato (e non delle banche) le assicuro che l’evasione verrebbe eliminata a monte (senza mettere la gente necessariamente in carcere).

Governo e Sindacati cercano di fare il possibile per creare benessere, dare al popolo ciò che il popolo chiede, ma non ci riescono, perché sono limitati dal loro stesso modo di pensare.

Governo e Sindacati non riescono a concepire il seguente pensiero:

È L’ECONOMIA AL SERVIZIO DEL POPOLO, E NON IL POPOLO AL SERVIZIO DELL’ECONOMIA.

E su questa mia ultima convinzione che le ho espresso, sig. Pippo, l’autorizzo a fare a questo ESPERTO (che sarei io) ― ma non l’autorizzo a farla al sito che la ospita ― una PERNACCHIA come la fece Totò nel film “I due marescialli” (Totò ebbe il coraggio di farlo nei confronti di un gerarca nazista. Non so se anche lei, sig. Pippo, riesce a trovare un simile coraggio per fare una PERNACCHIA a uno come me che nel difficile e solitario tentativo di elaborare una teoria economica attuale per i tempi del digitale per salvare milioni di lavoratori dalla disoccupazione e milioni di pensionati dalla povertà assoluta alla fine riesce a salvare anche un LAVORATORE DIPENDENTE CHE PAGA LE TASSE come lei che meriterebbe invece di essere lasciato incatenato alla Riforma Fornero).

Jhon : L’età giusta per andare in pensione è dai 62 anni in poi. Ho studiato fino a 28 anni, ho inseguito un posto di lavoro per altri 10 anni partecipando a oltre 100 concorsi di tutte le categorie poste, ferrovie, vari enti pubblici, comune, regione, provincia. Ho mandato decine di curriculum, a cooperative ecc. Mi sono inserito nel contesto politico per cercare una raccomandazione ma niente da fare. All, età di 38 anni ho preso la decisione di andare a lavorare nella campagna uno possibile sbocco, ora ho compiuto 62 anni mi ritrovo con 24 anni di contributi più il militare, ma fisicamente sono stanco poiché accuso problemi di cuore, di dolori vari ecc. Perché non potere decidere di fermarmi anche con quello che mi spetta?

Se si verificassero tali ipotesi…..ciaone Italia …dopo 41 anni e 2 mesi di lavoro io dovrei perdere 200€ il mese di pensione il mese….eppoi parlano di dignità e eguaglianza….

A mio modesto giudizio il tema principale è la progressività con la quale si andranno ad applicare tutte queste pseudo riforme. A chi è prossimo ad andare in pensione non puoi continuamente cambiare le carte in tavola. Il collega va in pensione con i famosi 35 anni di anzianità e tu resti al palo perché sei prossimo a raggiungere tale requisito ma non cela fai per l’entrata in vigore della fornero. Si inventano quota cento ma tu matureresti il requisito nel 2022, per il quale anno viene introdotta quota 102. Ma per un incrocio contorto di anzianità anagrafica e contributiva tu raggiungeresti il requisito nel 2023. Ora si parla di parsimonia detrazioni o decurtazione addirittura perenni che non hanno interessato le precedenti soluzioni. Ecco, qualcuno si chiede quanto sia frustrante vivere questa rincorsa con la consapevolezza di un gioco in perenne ribasso? I pantocrati di stato, con le loro laute retribuzioni e benefici sono davvero in grado di capire che dietro i numeri che manipolano con indubbia competenza ci sono persone umane che hanno lavorato una vita e vedono allontanarsi sempre più un periodo di meritato riposo, per aggiunta decurtato?

Ci sono soldi per politici esperti presidenti commentatori ma non per i lavoratori ?,trovateli voi sapete dove prenderli ladroni.

Caro Alex i soldi ci sono, è che vengono sperperati…i politici per quello che fanno non meritano certo 13000 euro al mese e tantomeno il beneficio pensionistico che nemmeno con 41 anni di contributi riusciamo a prendere la pensione, per non dire poi dei soldi che vengono regalati con il reddito di cittadinanza…..io al mattino sono fuori a lavorare e mi passano davanti “le risorse” tanto declamate dalla sx che passeggiano tranquillamente e che percepiscono il reddito di cittadinanza…..

Conviene lavorare solo per la minima, 20anni. Se lavori 44 come me prendi solo 300€ di più, anzi se si può non lavorare proprio, tanto poi ce’ l.assegno sociale Morale ,più lavori più 6 punito

Ma come fate ancora a Non capire che la vera riforma pensionistica non può prescindere da un ricambio generazionale, per ogni Pensionato da 62 anni in su e con minimo di 30 anni di contributi, sia nel privato che nel pubblico, si sostituisce il pensionato con un giovanissimo ocon chi i sta a casa col reddito di cittadinanza. Vedete che i soldi cosi non mancherebbero per fare andare la gente in Pensione.

Perché non fanno sto benedetta 41 anni per tutti

Sono più propenso alla proposta del prof. Reitano . Chi non ha più lavoro da tempo ha passato i 63 anni ,ha versato 34 anni di contributi , aspetta il 7 febbraio con ansia . Il paletto delle ultime 18 mensilità , basato sull’ultimo rapporto di lavoro ,per ottenere ape sociale , quando si sono lavorati più di 30 anni è un’assurdità . Si chiedeva il cumulo dei contributi . Ora basta con gli inganni .Dai 62/63 anni si va in pensione con quello che si è versato. La retributiva sara aggiunta di conseguenza ai 67 anni . Diamoci una mossa !

Io auspico che passi la proposta Tridico. Se uno desidera andare in pensione, deve poterlo fare con meno penalizzazioni possibili. Il criterio sia l’età. Dopo i 63 anni, ogni momento è buono e con meno penalizzazioni possibili, altrimenti si creano nuovi poveri. Anche questi incideranno poi sulla spesa sociale! Il vero risparmio si vede nel lungo periodo!

Tridico è quello che si è aumentato lo stipendio e vuole tagliare le pensioni. Ma davvero li votiamo noi questi?

Buongiorno, In oltre 30 anni di riforme, l’età pensionabile si è sempre innalzata e Le rendite diminuite, Tutto questo con l’avvallo dei sindacati,che difendono solo la propria categoria di privilegiati! La legge Fornero ordinaria non deve essere toccata, chi vuole andare prima Sa che deve rinunciare a qualcosa. Saluti

Purtroppo queste proposte assurde vengono da persone troppo ricche e sicuramente avranno una bella pensione, a me girano i coglioni che dopo 40 anni di turni devo sentire di queste proposte Tridico e quell’altro professore….basta!!..spero veramente che i Sindacati almeno questa volta si facciano rispettare senza credere più alla storiella ; che i soldi non ci sono…

Le due proposte mi sembrano accettabili…se si vuole andare prima in pensione…il 3% non mi sembra questo grosso taglio…es.se ho 65 anni esco con un taglio del 6%…su mille euro 60 euro sono ripeto accettabili…magari i sindacati potrebbero chiedere a scalare….es.3% 64 anni…2% 65…1% 66…magari….cosi è da prendere al volo

Mi è piaciuto molto il passaggio in cui il Dott. Perfetto ha scritto: ” Chi è chiamato a trovare soluzioni al sistema pensionistico deve fare i conti con quello che ha in cassa”. Bisogna quindi fare i complimenti a Lega e M5S che pur non trovando nulla in cassa sono riusciti a spendere 21 miliardi per la quota 100. Se fossero riusciti a portare a termine tre anni dopo anche la 41 x tutti come avevano promesso, avremmo dovuto gridare al miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. I soldi quindi appaiono e scompaiono a seconda di chi sta al governo. Come dite ? I soldi non c’erano nemmeno allora ? Ottimo. Domani quindi vado a comprarmi una Ferrari e al concessionario dirò di mettere tutto sul conto dello Stato ( Debito pubblico ). I prossimi pensionandi quindi, se vorranno un anticipo pensionistico, avranno volente o nolente, una penalizzazione cospicua per ogni anno di anticipo. Che penalizzazione hanno subito i quota 100 e 102 ? Nessuna. Sarà il caso di richiamare Lega e 5S per un nuovo miracolo. C’è il serio rischio, se non la certezza, che i prossimi pensionandi ricevano meno di un quota 100. E intanto saranno passati 4 anni e di miracoli non se ne vedono più.

Buonasera, sono tra quelli che non reputano interessanti le due proposte in quanto essendo nata nel 60 nel 2023 maturero’ i requesiti per pensione anticipata. A tal proposito vorrei sapere se questi requisiti sono cristallizzato come per quota 100 e quota 102. Inoltre farei questa proposta per chi ha maturato 40 anni di contributi se vuole anticipare la pensione si potrebbe parametrare una riduzione de 2% ma riferiti ad ogni anno di anticipo riferiti alla pensione anticipata attuale ovvero 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Cosa ne pensate? M’interesserebbe soprattutto il parere dei sindacati. Grazie 🙏🏼

Sono d’accordo con tutte e due le proposte fatte sia da Tridico che Raitano e cancellare opzione donna e quella dei sindacati con 41 anni grazie speriamo bene per lunedì .

Scusate tutto bello ma qualcuno ci Può fare un conteggio basandosi su che tipo di penalizzazione una pensione di 1300/1400€ lorde ad esempio con la differenza tra l’una o l’altra proposta così si potrebbe dare un giudizio veritiero altrimenti le chiacchiere stanno a zero se non sappiamo dove e come potremmo cascare, in piedi o di sedere. Qualcuno in questo sito ci può fare un esempio per favore per aiutarci a capire? GRA infinite e buona serata

Fatela finita AVETE STUFATO È una vergogna che non ci sono più i 40 anni di servizio Mandate in pensione ingiustamente chi ne ha fatti 38 è un’assurdità Togliete tutto Chi ha problemi di salute ha una invalidità civile e da lì si parte per le eccezioni Se volete rimediare fate 41 anni per le donne e 42 per gli uomini

posso solo dire che se volessero il problema lo risolverebbero in 2 minuti; il problema è che non vogliono o meglio è più conveniente colpire sempre i soliti e mai altri ; che schifezza; saluti ai gestori del sito

Mi dispiace essere stato censurato ma io insisto: niente terrorismo le proposte Tridico e Reitano sono AGGIUNGITIVE E NON SOSTITUTIVE delle vie di pensionamento ordinario (vecchiaia e anticipata requisiti Fornero).

Io credo che alla fine le proposte siano sostanzialmente simili è solo una questione di fare i conti per sapere con quale dei due metodi si perde meno. Vorrei anche far notare che per la parte contributiva della pensione (per il misto i contributi versati dal 1996 in poi) la riduzione è automaticamente nel conteggio che viene fatto. Per intenderci il coefficiente pensionistico in vigore nel 2021 e 2022 per il calcolo della pensione contributiva è 5,575 per chi ci va a 67 anni, mentre per chi ci va a 62 è pari a 4,770 questa differenza determina per sempre una riduzione della quota contibutiva della pensione di circa il 17%, aparità di contributi versati.

ma è così difficile ? Soldi non ci sono, il burocrate non regalerà niente, quindi deve rimanere la Fornero per quelli che non vogliono perdere soldi dopo 40 e passa anni di lavoro e si da una flessibilità in uscita chiaramente con delle penalizzazioni perché niente è gratis, per quelli che hanno bisogno di avere un reddito e fanno fatica a campare o anche per scelta personale perché sono stanchi e non ce la fanno più I sindacati non possono e non devono chiedere la luna , altrimenti rimarrà la Fornero per tutti.

Possibile che ai disoccupati non ci pensa nessuno? E che è meglio poco a 64 piuttosto che niente sino a 67. Se è su base facoltativa, non capisco tutti questi no. Si è persa la ragionevolezza.

Buongiorno a tutti. Scusate, ma se sostituire la legge Fornero significa ulteriori mazzate per le persone, lasciate le cose come stanno .Io credo che si sta utilizzando questo ennesimo inganno per far passare le loro volontà a discapito dei Lavoratori ,ma se servono i soldi per sostenere il sistema perché non li prendono dove sanno? Perché lo sanno,invece no. Buon Lavoro

Ho un dubbio che mi affligge: a cosa servirebbe una natalità maggiore se tanto non c’è lavoro? Ad aumentare il numero dei disoccupati?

Dopo aver lavorato per 41 anni e aver quasi raggiunto i requisiti della Legge Fornero voi che fate? Ci penalizzate ancora cercando di ingannare i lavoratori con riforme inique? Fate tutte le riforme che volete ma lasciate la Legge Fornero per i lavoratori che sono vicini alla pensione di anzianità.

Potete fare tutti i conti di questo mondo….. Dovete tagliarvi i vostri stipendi….. E tagliare tutti i privilegi della pubblica amministrazione e tagliare la spesa inproduttiva e sprechi di fiumi di denaro pubblico…….. E voi lo sapete……. N

I soldi per le banche e i carrozzoni statali e parastatali li trovano sempre. Per le pensioni e ridurre le imposte ai pensionati mai. Anche il discorso di Mattarella è il libro dei sogni. Nella realtà, sino ad oggi, si è distinto per la sua assenza. Se volessero davvero combattere le povertà, per dirne una, aprirebbero a pensioni anticipate. La redistribuzione dei redditi rimane un miraggio. I ricchi sempre più ricchi e i poveri in aumento. Il lavoro, articolo 1 della Costituzione, resta precario e introvabile, soprattutto per gli ultrasessantenni come me. Che i politici non facciano il loro mestiere è cosa nota, ma sono stufo di farmi prendere in giro. Protestate e scrivete. A tutti i siti istituzionali e anche ai giornali. Io ho fatto molto in questi anni, su temi di varia natura. Ma siamo in pochi a farlo. Non è abbastanza per creare un fronte civile che dica no quando è il caso. Noi italiani siamo vittima di noi stessi.

Ho letto proposta tridico…. un un insieme di chiacchere… un NO secco. Questi cercano di restituire poco subito, e dare nulla domani. Fimestra di Overton….

Le simulazioni pensionistiche con proposte Tridico o Raitano lasciano il tempo che trovano, certo che sono sostenibili: ti pago meno ma per più anni. E’ come quel contadino che diceva : “guarda, al mio mulo darò meno cibo così mi durerà più anni”. Che fine potrà fare quel mulo?. Un saluto a tutti. Lilli Reolon

Sono d’accordissimo con le proposte sia di Tridico che Raitano e debbono cancellare opzione donna e la proposta dei Sindacati .

Sig.ra Lilli Reolon, desidero innanzitutto dirle che trovo i suoi commenti interessanti.

Mi permetta di ricordarle che per un imputato che entri in un’aula di tribunale si assume la sua presunta innocenza. Analogamente, per una simulazione pensionistica a supporto di una proposta pensionistica si assume la sua presunta validità. Se lei, sig.ra Lilli Reolon, ritiene di dubitare della validità delle simulazioni (e il dubbio è sempre legittimo), dovrebbe quanto meno esplicitare le ragioni in base alle quali tali simulazioni potrebbero a suo avviso risultare non valide.

Anch’io dubito, per esempio, delle simulazioni che la Banca d’Italia fa per la previsione di scenari macroeconomici e l’analisi di politica economica. So che la Banca d’Italia utilizza i modelli cosiddetti DSGE (modelli dinamici stocastici di equilibrio generale) , so che in tali modelli ci sono le variabili esogene (che sono variabili i cui valori vengono impostati “ad hoc”), so che tali variabili esogene vengono “calibrate” (ovvero tarate facendo girare più simulazioni al fine di ottenere risultati che si adattino all’evidenza empirica) e, soprattutto, so che l’essere umano potrebbe maturare la propensione a “tarare” le variabili esogene al fine di indirizzare i risultati nella direzione desiderata.

Pertanto, ritengo che i modelli macroeconomici DSGE utilizzati dalla Banca d’Italia “trovano il tempo che trovano” (per usare le sue stesse parole). Alcuni economisti (cosiddetti “eterodossi”) dubitano dei modelli DSGE (per motivi differenti dai miei), e propendono maggiormente per i modelli cosiddetti ABM (Agent-based Model) che sono anch’essi, al pari dei modelli DSGE, simulazioni al computer (e mi sentirei di dire che anche i modelli ABM “trovano il tempo che trovano”).

I lavoratori, lo sappiamo, vorrebbero andare in pensione in anticipo, ovvero prima dei 67 anni o prima dei 42 anni 10 mesi (Riforma Fornero). Ma qui sorge una questione di primaria importanza. A fronte di un “anticipo pensionistico” (non contemplato nella Riforma Fornero) lo Stato si troverebbe con un “anticipo di cassa”, vuol dire che lo Stato si troverebbe ad anticipare un esborso di denaro. Per farlo, lo Stato dovrebbe chiedere un “prestito” alla banca sul quale pagare un certo interesse. Chi si accolla il pagamento di tale interesse? Lo Stato, oppure il lavoratore? Perciò, non è solo una questione “ti pago meno ma per più anni” (come osserva lei, sig.ra Lilli Reolon”), ma è anche una questione di chi si accolla la “penalizzazione” per l’anticipo di cassa dello Stato.

In economia (ma non solo) vige il detto: non si servono pasti gratis.

Quindi mi sta dando ragione. Nelle quote 100 e 102 i pensionati con tali formule prendono esattamente quanto gli spetta sia di retributivo che di contributivo. Con il sistema Tridico un futuro pensionando con gli stessi anni di contributi ( 40 ? ) e alla stessa età raggiunta da un quota 100 ( 62 ? ), dovrebbe percepire per 2 anni e 10 mesi una pensione tutta contributiva ( questa si chiama penalizzazione ). Con il sistema Raitano, i 2 anni e 10 mesi saranno la penalizzazione di quasi il 9 % sull’ intera parte retributiva per sempre finchè campi, ( e anche questa si chiama penalizzazione ). Ritorno a chiedere quale penalizzazione hanno subito i quota 100 e 102 ? Eppure l’età e il numero di contributi sono gli stessi. Sbaglio quando dico che i futuri pensionandi prenderanno quanto un quota 100 e forse anche meno ? L’anticipo di cassa dei quotisti se lo è accollato lo Stato, con le due proposte in campo l’anticipo di cassa sarà coperto dalle penalizzazioni. E poi qualcuno si scandalizza quando dico che le quote sono una grande porcata.

I Quota 100 e i Quota 102 non hanno subito alcuna penalizzazione.

I futuri pensionandi verranno presi per la gola (accetteranno di andare in pensione solo i poveri cristi che non riescono più a tirare il pesante carro dove sono seduti Parlamentari, Governo, Sindacati e pure io) e prenderanno meno dei Quota 100 e dei Quota 102 (lo penso, anche se non ho fatto i calcoli).

L’anrticipo di cassa verrà coperto dalle penalizzazioni (lo Stato viene considerato come un’azienda. Cosa sbagliata).

Le Quota sono indice del fallimento di Governo, Sindacati e Parlamento.

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