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2022-04-21 10:38:24 By : Ms. Sally Zhong

E’ compatta, va forte, ha un motore aspirato (per giunta un possente V10) e si è trasformata in dodici versioni da strada e tre da corsa per venire incontro ai gusti dei viziati clienti. In più – cosa mica da poco – ha lo stemma Lamborghini sul cofano. Parliamo di sua maestà Huracán che in otto anni ha fatto felici 20.000 appassionati e che ora festeggia il traguardo consegnando l'esemplare numero 20.000 - un modello STO nella tonalità Grigio Acheso opaco – a un tifoso di Monaco.

"Eravamo convinti che la Huracán avrebbe scritto un nuovo capitolo della storia di Lamborghini e così è stato ", ha affermato Stephan Winkelmann, Chairman e CEO di Automobili Lamborghini. "La Huracán ha segnato un'evoluzione in fatto di design, know-how tecnologico e dinamica di guida, collezionando record su pista e di vendite. È stata progettata per essere una vettura che regala le emozioni di una supersportiva in ogni situazione, dalla guida quotidiana al circuito. Ogni derivato che si è susseguito è rimasto sempre fedele a questa filosofia, mentre per quanto riguarda il mondo delle corse la Huracán non è solo la protagonista del campionato monomarca Lamborghini Super Trofeo, ma ha anche dimostrato in tutto il mondo il suo primato nel campionato GT3."

Ma come si è declinata questa vera e propria Huracan.mania? “Dal 2014 – spiegano a Sant’Agata Bolognese - il 71% dei clienti Huracán ha scelto la versione Coupé, mentre il 29% ha optato per le versioni open-air. Il mercato principale di questa vettura è rappresentato dagli Stati Uniti, con più del 32% di esemplari consegnati negli ultimi otto anni, seguiti da Regno Unito e Cina. E il successo dura ancora oggi: i modelli Huracán hanno infatti contribuito al record di vendite stabilito nel 2021. Sono state 2.586 le Huracán consegnate in tutto il mondo, un incremento sostenuto dal forte traino e accoglienza registrati dalla STO”.

La prima Huracán Coupé (LP 610-4) fa il suo debutto nel 2014 al Salone dell'auto di Ginevra. Dotata di trazione integrale, 610 CV di potenza, vanta un'accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 3,2 secondi e una velocità massima di 325 km/h. Tra le novità, propone la selezione delle modalità di guida tramite il pulsante ANIMA, il sistema LPI con giroscopio di bordo, la doppia iniezione di carburante e le luci LED in tutta la vettura, introdotte per la prima volta nel segmento delle supersportive.

La Huracán LP 610-4 Spyder viene svelata al Salone di Francoforte a settembre 2015. Il motore V10 da 5,2 litri ad aspirazione naturale è lo stesso della versione Coupé e genera una potenza di 610 CV. L'accelerazione lancia la vettura da 0 a 100 km/h in soli 3,4 secondi, mentre la velocità massiva raggiunge i 323 km/h.

Poi nel 2015 arriva la Huracán LP 580-2, un'esperienza di guida a trazione posteriore, la Performante l’anno dopo e nel 2019 la Evo. Il resto è storia dei giorni nostri con le ultime Sto e “Tecnica”. Ma non è ancora finita…

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Giacomo Cappella, titolare del Centro Porsche Roma (al centro) riceve il premio "Top Partner 2022" da Pietro Innocenti, Amministratore Delegato Porsche Italia (a destra) e Nicola Guidetti, Head of Network Development Porsche Italia (a sinistra)

Un Dealer Meeting molto particolare quello dell’8 aprile 2022, che ha accolto a Roma i rappresentanti dei 30 Centri Porsche italiani, in occasione del Gran Premio di Formula E.

Come da tradizione, l’occasione ha anche visto la nomina del “Top Partner 2022”, ovvero la concessionaria che ha ottenuto le migliori performance nell’anno precedente.

Ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento, il Centro Porsche Roma, capace, nei dodici mesi presi in considerazione, non solo di rispettare gli obiettivi di business, ma di implementare una serie di iniziative volte a traghettare il Marchio nel futuro. Su tutti, un particolare entusiasmo nel coinvolgimento dei clienti nelle attività Motorsport, dalla Carrera Cup ai corsi di guida della Porsche Experience, in grado di accrescere il cosiddetto “P-Factor”, ovvero quella affezione verso il Marchio e la sua storia che rappresenta la base della passione e della cultura Porsche. La concessionaria romana si è poi distinta per alcune iniziative locali come i progetti “Green Team”, “Valutiamo il Tuo Usato” e l’apprezzatissimo Raduno Cayenne, un momento di grande partecipazione tra i numerosi clienti del SUV che hanno dato impulso sia all’apertura di nuovi canali commerciali sia alla percezione dello stesso Centro Porsche.

È stato direttamente Giacomo Cappella, titolare della concessionaria, a ritirare il premio dalle mani dell’Amministratore Delegato di Porsche Italia Pietro Innocenti, che ha commentato: “Il lavoro portato avanti in tutto il 2021 dal Centro Porsche Roma rispecchia pienamente il desiderio di tutti noi di ritornare alla normalità dopo due anni piuttosto complicati. Un desiderio raggiunto con attività dirette ai clienti, con il tocco di esclusività e sportività che caratterizza il nostro Marchio, con l’attenzione particolare alla sostenibilità, ai processi innovativi di vendita e post-vendita e una propensione verso il futuro che, con Taycan, Porsche sta già vivendo”.

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Sempre più digitali, sempre più connesse. E non solo per aumentare comfort e prestazioni, ma anche per difendersi dai furti d’auto. Così sulle Bmw da due anni c’è il sistema Radio Vehicle Guardian che si basa sul sistema di recupero auto rubate LoJack ed è in grado di rilevare la presenza di veicoli anche in garage sotterranei o in container garantendo la massima sicurezza e tranquillità ai clienti.

Messo a punto da LoJack Italia, controllata da CalAmp, una società di intelligenza connessa che aiuta aziende e persone a tracciare, monitorare e recuperare asset strategici dandone visibilità e fornendo approfondimenti in tempo reale, il sistema Radio Vehicle Guardian è autoalimentato e utilizza la tecnologia in Radiofrequenza che traccia i veicoli dove altri sistemi sono meno efficaci come container, parcheggi sotterranei e garage ed è resistente ai tentativi di sabotaggio tramite jammer. Il sistema si attiva a seguito di un movimento dell'auto senza a bordo il transponder, una chiave elettronica abbinata al veicolo che segnala se al volante è davvero presente il proprietario.

In caso di furto del veicolo, il cliente è assistito dagli operatori delle Centrali Operative LoJack (attive in tutta Europa 24 ore su 24, 7 giorni su 7), che coordinano le ricerche sul campo effettuate dal Team Sicurezza LoJack nella localizzazione e nel ritrovamento dell’auto sottratta. L’acquisto di Radio Vehicle Guardian al momento della scelta di una nuova BMW permette anche di usufruire di agevolazioni assicurative sulla polizza furto.

In questi 2 anni, un numero crescente di clienti del Gruppo BMW ha deciso di proteggere il proprio veicolo con l'esclusiva tecnologia LoJack e questa fiducia è stata fondamentale per lo sviluppo di un nuovo pacchetto completo, presto sul Mercato, che stabilirà standard senza precedenti nell’attività di rilevamento del veicolo. Si tratta di una nuova Soluzione basata su GPS con funzionalità aggiuntive come una App per smartphone, un Driver Tag molto evoluto e la funzionalità di blocco motore gestita dalle Centrali Operative LoJack al verificarsi di un furto. La Soluzione è basata sulla tecnologia telematica di CalAmp ed è integrata con la piattaforma BMW ConnectedDrive i cui dati, provenienti dal veicolo BMW, sono accessibili da parte del cliente grazie alla App dedicata.

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Alla Dr Automobiles la chiamano “voyager SUV”: già perché questa DR 6.0 è il top di gamma della marca molisana, che conserva il proverbiale rapporto qualità prezzo (listino di 28.900 euro) ma dimensioni importanti (siamo a 4,5  metri di macchina) e una ricchissima dotazione di serie.

La nuova DR si affianca in gamma alle DR 3, DR 4.0 e DR 5.0 e ha un motore 1.5 Turbo da 154 Cv abbinato ad un cambio CVT a 9 rapporti. E, come dicevamo, tutto qui è di serie: il tetto panoramico, il clima automatico bizona, lo smartphone wireless charger, l’infotainment da 12,5” con Apple Carplay e Android Auto, il sistema Soft Touch Keyless, i cerchi in lega da 19”. Volendo, con un sovrapprezzo di 1000 euro, si può scegliere solo la versione Thermohybrid benzina/GPL è di € 29.900.

“L’Italia – spiegano alla DR - è il paese più bello del mondo. Noi ne siamo convinti. Lo amiamo profondamente e crediamo che la DR 6.0 sia l’auto ideale per poterlo percorrere e ammirare in tutta la sua magnificenza. Per questo nella campagna di lancio, basata prevalentemente su uno spot TV che, puntando molto sul valore della italianità di DR Automobiles Groupe, si innesta sul filone di comunicazione intrapreso con la campagna istituzionale dello scorso dicembre. Abbiamo infatti scelto come location le città di Venezia e Chioggia con la loro laguna, emblema nel mondo della bellezza italiana. Per la colonna sonora ci siamo affidati alle note di uno dei brani popolari italiani più famosi al mondo, “Era di Maggio”, poesia di Salvatore Di Giacomo, musicata da Mario Pasquale Costa, oggetto negli anni di numerose reinterpretazioni, come quella indimenticabile di Franco Battiato”.

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Le moto più glamour e le strade più belle: Triumph sbarca in forze in Sardegna e affida a PimaxCar Group, uno dei principali player nel settore automotive sul territorio, il mandato esclusivo per la Regione. Un nuovo, importante punto di riferimento per gli appassionati dello storico Marchio inglese che promette di far vivere agli amanti delle due ruote emozionanti esperienze in sella alle icone firmate Triumph Motorcycles.

Il punto vendita di Sassari inaugurato da PimaxCar Group è la prima porta di accesso per entrare nell'esclusivo mondo del brand inglese, vera e propria icona di heritage e passione per i bikers di tutto il mondo. Nei prossimi mesi, oltre alla sede a nord della Sardegna, sono previsti ulteriori investimenti a Olbia, Cagliari e nell'hinterland meridionale, così da assicurare una copertura capillare su tutto il territorio regionale.

"Siamo orgogliosi di poter aggiungere al nostro portfolio il marchio Triumph", hanno dichirato Massimo e Pinuccio Mele nel corso dell'inaugurazione dei primi due showroom. "La Sardegna conta tantissimi appassionati delle due ruote e diversi club Triumph Riders. Il nostro intento è assicurare una piattaforma forte e ben radicata sul territorio, in grado di offrire non solo vendita e assistenza, ma una vera club house per assecondare la passione per questo Marchio così importante, che ha deciso di investire su di noi e sulla Sardegna."

La profonda esperienza dei fratelli Mele nella gestione di brand premium è alla base della strategia di lancio del Marchio inglese, focalizzata sulla costante attenzione alla best customer experience, consolidata attraverso touch point, fisici e digitali, che assicurino una relazione forte e duratura con i clienti, trasformandoli in veri e propri fan del brand.

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Mercedes spiazza tutti. E la classica ammiraglia elettrica, la EQS, la trasforma in un gigantesco Suv pieno di finezze. Dall’autonomia di 660 chilometri  alla coppia erogata alle ruote da ciascuna eATS (catena cinematica elettrica) controllata 10.000 volte al minuto. Senza considerare l’asse posteriore sterzante con angolo di sterzata fino a 4,5 gradi e un motore elettrico sull'asse posteriore che dispone di 2 avvolgimenti trifase. Grazie a questo sistema esafase il motore sincrono a magneti permanenti (PSM) risulta particolarmente potente. La sua potenza massima è di 265 kW.

Non solo: ci sono anche le DIGITAL LIGHT (disponibile a richiesta) dove in ogni faro c’è un modulo dotato di tre LED estremamente luminosi, la cui luce viene scomposta e indirizzata con l'ausilio di 1,3 milioni di microspecchi. Per ogni vettura la risoluzione è dunque superiore a 2,6 milioni di pixel...

E poi non manca il famoso MBUX Hyperscreen (disponibile a richiesta), il colossale display che crea una fascia suggestiva, larga 141 centimetri: l'area che gli occupanti possono visualizzare è di 2.432,11 cm quadri. Dal punto di vista tecnico sotto le superfici touchscreen dell'MBUX Hyperscreen si trovano in tutto 12 attuatori per il feedback tattile fornito durante l'utilizzo: quando si toccano con un dito determinati punti, gli attuatori attivano una vibrazione percepibile sul vetro di copertura.

Per la ricarica (rapida) con corrente continua è disponibile a bordo un sistema a CC con potenza di ricarica massima di 200 kW. In 15 minuti si ricarica la corrente equivalente a un'autonomia massima di 250 chilometri  in base all'autonomia WLTP.

Ma visto che parliamo di una macchina davvero speciale, la Mercedes per l’occasione ha presentato una documentazione è un vero e proprio libro. Eccolo a vostra disposizione.

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Ferraristi in festa. Con una presentazione tutta digitale - è il nuovo corso imposto da Vigna - è stata appena presentata su https://www.ferrari.com/it-IT/auto/296-gts la nuova piccola "targa", che nel linguaggio della casa di Maranello di legge "296 GTS". E, come per le grandi occasioni, ecco tutta la documentazione ufficiale. Buona lettura.

La vettura utilizza la nuova motorizzazione V6 turbo a 120° da 663 cv accoppiata a un motore elettrico in grado di erogare ulteriori 122 kW (167 cv) presentata in anteprima sulla 296 GTB. Si tratta del primo 6 cilindri della storia per una vettura spider stradale che porta il logo del Cavallino Rampante: i suoi 830 cv complessivi regalano performance ineguagliabili sfoggiando un sound innovativo, esaltante e unico nel suo genere, ulteriormente impreziosito dalla possibilità di goderne anche a tetto aperto.

Sin dal nome della vettura, che combina cilindrata totale (2,992 l) e numero dei cilindri, seguiti dalla sigla GTS (Gran Turismo Spider) propria della migliore tradizione sportiva Ferrari, si è voluto sottolineare l’importanza epocale che assume per la Casa di Maranello il nuovo V6, vero cuore pulsante della 296 GTS e capostipite di una nuova era che affonda le radici nell’incomparabile storia settantacinquennale di Ferrari.

La prima Ferrari dotata di V6 (allora in configurazione a 65° e cilindrata totale pari a 1500 cm3) risale al 1957 ed è la monoposto Dino 156 F2. Nell’anno successivo furono presentati altri due V6 con cilindrata maggiorata su alcuni Sport Prototipi a motore anteriore, la 196 S e la 296 S, nonché sulla monoposto di Formula 1 che nel 1958 portò Mike Hawthorn alla vittoria del titolo Piloti del Campionato del Mondo di Formula 1, vale a dire la 246 F1.

Il sistema elettrico plug-in (PHEV) della 296 GTS le garantisce un’elevatissima fruibilità, l’azzeramento della risposta al pedale e 25 km di autonomia full-electric. La compattezza della vettura e l’introduzione di innovativi sistemi di controllo dinamico, nonché di un’aerodinamica affinata in tutte le sue parti, le consentono di far percepire immediatamente al pilota l’agilità e la risposta ai comandi. Il design sportivo e sinuoso e le dimensioni compatte sottolineano visivamente la grande modernità della 296 GTS, che trova validi riferimenti in vetture come la 250 LM del 1963, connubio perfetto tra purezza e funzionalità.

Il tetto retrattile rigido RHT garantisce grande comfort di bordo. A tetto aperto disegna linee sportive e filanti, mentre a tetto chiuso la silhouette resta molto fedele a quella della 296 GTB. La soluzione, dal peso contenuto, impiega 14 secondi ad abbassarsi o alzarsi, anche in movimento fino a 45 km/h. Essendo stata posta la linea di separazione fra corpo vettura e RHT sopra il montante B, il tetto ripiegabile si suddivide in due parti alloggiate sopra la parte anteriore del motore, salvaguardando le caratteristiche di dissipazione di calore e l’equilibrio di design. È stato infatti possibile introdurre un pannello in vetro nella parte posteriore del vano motore che lascia intravedere il nuovo V6, vera gemma tecnologica di questa vettura. A capote aperta, abitacolo e posteriore sono separati da un lunotto posteriore in vetro regolabile elettricamente in altezza che garantisce comfort ottimale a tetto aperto anche alle alte velocità.

Anche la 296 GTS è disponibile in allestimento Assetto Fiorano per chi desidera incrementarne ulteriormente le prestazioni, specialmente in pista, grazie a contenuti di riduzione di peso e modifiche aerodinamiche.

Per la prima volta su una vettura spider stradale Ferrari l’architettura della 296 GTS è caratterizzata da un motore turbo a 6 cilindri disposti secondo un angolo di 120°, accoppiato a un motore elettrico plug-in. Il V6 Ferrari, presentato per la prima volta nel 2021 sulla 296 GTB, prevede l’alloggiamento dei turbocompressori all’interno della ‘V’: ciò, oltre ad apportare significativi benefici in termini di compattezza, abbassamento del baricentro e riduzione di massa, favorisce il raggiungimento di elevatissimi livelli di potenza. Il V6 Ferrari stabilisce infatti il record assoluto per una vettura di serie in termini di potenza specifica: ben 221 cv/l.

L’integrazione con il motore elettrico al posteriore eleva a 830 cv la potenza massima della 296 GTS, dato ai vertici della categoria delle berlinette spider sportive a trazione posteriore. Il sistema ibrido della vettura ne migliora non solo la fruibilità nella guida di tutti i giorni (consentendole di circolare per 25 km in modalità full-electric), ma anche l’esperienza di guida che garantisce, grazie alla risposta immediata e costante agli input del pedale acceleratore a qualsiasi regime.

Il gruppo motopropulsore è composto da un motore endotermico V6 turbo che fornisce coppia e potenza alle ruote posteriori grazie al cambio DCT a 8 rapporti con Ediff, nonché dalla macchina elettrica MGU-K posizionata tra motore e cambio e in asse con il motore termico. La frizione, posta tra motore termico ed elettrico, si occupa del disaccoppiamento dei due elementi in condizioni di marcia elettrica. Completano il powertrain della vettura la batteria ad alto voltaggio e l’inverter che fornisce potenza ai motori elettrici.

Grazie ai suoi 663 cv e 221 cv/l, il motore termico V6 della 296 GTS stabilisce il nuovo record di potenza specifica per una vettura spider stradale di serie. Per ottenere un simile risultato è stata centrale l’introduzione della configurazione a ‘V’ da 120° con combustioni equispaziate, nonché il posizionamento dei turbo all’interno della ‘V’ che aumenta la compattezza dell’assieme e distribuisce in modo ottimale le masse.

L’architettura fornisce la combustione ideale e ha permesso una migliore integrazione dei componenti: infatti, i condotti di aspirazione e i supporti motore sono integrati sulle fiancate di aspirazione della testa cilindri. Il motore risulta così più compatto e leggero, vista l’eliminazione di polmoni e supporti aggiuntivi, e la fluidodinamica interna beneficia della riduzione del volume aumentando l’efficienza in aspirazione. L’architettura a 120°, più sbilanciata in orizzontale rispetto a una ‘V’ a 90°, permette di installare i turbo in posizione centrale riducendo notevolmente volumi e percorso dell’aria, massimizzando così permeabilità ed efficienza dei condotti delle linee di aspirazione e scarico.

Per ottenere una tale potenza specifica è stata elevata la pressione in camera di combustione; tale incremento ha comportato la necessità di sviluppi termo-fluidodinamici e strutturali che non impattassero su peso e affidabilità del motore. Il know-how Ferrari in termini di leghe leggere, dimensionamenti e componentistica è stato riversato nell’assieme motore in alluminio e nelle teste cilindri, entrambi progettati specificamente per l’architettura V6.

Una catena di distribuzione trasmette il moto dall’albero motore al gruppo pompe (acqua e olio) e il treno valvola è comandato da un rinvio e una catena dedicata per bancata. Tale gruppo comprende una catena principale per il comando primario con tenditore idraulico dedicato, due catene a bussole con relativo tenditore idraulico e tarature diverse tra bancata destra e sinistra, nonché una catena dedicata al comando del gruppo pompe olio. Il cinematismo di distribuzione, dotato di dito a rullo con punteria idraulica, presenta specifici profili treno valvola di aspirazione e scarico.

Il motore ha recepito i più recenti sviluppi Ferrari in termini di camera di combustione: l’iniettore e le candele centrali con iniezione a 350 bar migliorano miscelazione in camera, prestazioni e livello di emissioni. I condotti di aspirazione e scarico sono stati ridisegnati e intonati per massimizzare l’efficienza volumetrica e garantire così un’elevata turbolenza in camera.

L’introduzione del motore V6 ha portato a una completa riprogettazione dei turbocompressori IHI. L’adozione di leghe più prestazionali ha portato all’aumento della loro velocità massima di rotazione, ora attestata a 180.000 giri/min., con un conseguente aumento di performance ed efficienza e un incremento del boost pari al 24%. I turbo, simmetrici e controrotanti, sfruttano un’architettura monoscroll; le soluzioni tecniche adottate hanno ridotto del 5% il diametro della ruota compressore e dell’11% quello della ruota turbina rispetto ad analoghe applicazioni V8, nonostante l’elevata potenza specifica. Il beneficio associato alla diminuzione delle masse rotanti (l’inerzia dell’assieme rotorico è inferiore di circa l’11% rispetto al V8 Ferrari da 3,9 l) ha consentito di minimizzare il time to boost, per un’erogazione istantanea della potenza.

L’albero motore è in acciaio nitrurato. Per far sì che i suoi perni siano orientati a 120°, dopo la forgiatura del grezzo è necessaria una fase di ritorcitura seguita da trattamenti termici di nitrurazione profonda (che garantisce resistenza agli alti carichi), dalla lavorazione meccanica e dall’equilibratura. L’ordine di scoppio (1-6-3-4-2-5) nasce dalla geometria dell’albero motore; il suo livello di equilibratura, che prevede il bilanciamento del 100% delle masse rotanti e il 25% di quelle alterne, consente di ridurre i carichi sui cuscinetti senza aumentare il peso del motore.

La pompa di mandata dell’olio a cilindrata variabile regola in modo continuo la pressione dell’olio su tutto il campo di funzionamento del motore. Grazie a un’elettrovalvola comandata dalla centralina, la cilindrata varia in funzione di giri e carico, garantendo l’afflusso del solo olio necessario e massimizzando il risparmio energetico legato al trascinamento della pompa. Al fine di ridurre al minimo le perdite per sbattimenti è stato potenziato il sistema di drenaggio con sei rotori di recupero: tre per i vani delle manovelle, uno per il vano distribuzione e due per le teste cilindri.

Il polmone di aspirazione nei motori Ferrari è solitamente al centro della ‘V’. Tuttavia, il V6 cambia il paradigma: i suoi collettori si trovano sulla fiancata della testa e sono delimitati da un coperchio di supporto al corpo farfallato. Il materiale termoplastico leggero di cui sono composti contiene il peso del motore. Tale soluzione potenzia le prestazioni grazie all’accorciamento dei condotti e al detuning fluidodinamico, oltre a ridurre il time-to-boost a causa del minor volume della linea di alta pressione.

Questa architettura ha comportato lo sviluppo di una linea di scarico più lineare, posizionata nella parte alta del vano motore. La forma dello scarico aumenta la permeabilità dei gas in uscita e fornisce un notevole contributo alle prestazioni. Collettori di scarico e catalizzatore sono realizzati in Inconel®, lega d’acciaio al nichel che alleggerisce lo scarico e lo rende più resistente alle alte temperature.

Il motore V6 ha un sound innovativo e unico in quanto abbina in modo armonico due caratteristiche solitamente in contrasto come l'intensità del turbo e l'armonia delle note in alta frequenza del V12 aspirato. La timbrica del sound interno presenta fin dai bassi regimi gli ordini motore ‘puri’ del V12 che regalano acuti in alta frequenza. A ciò si aggiunge un contributo delle bocche di aspirazione agli alti regimi che aggiunge profondità a un’intensità già molto progressiva. Il sound di questa Ferrari accompagna le prestazioni della vettura a un coinvolgimento senza precedenti, anche a tetto aperto: si apre una nuova pagina nella storia delle berlinette di Maranello.

Anche all’esterno spicca l’acuto prontamente riconoscibile del motore, capostipite della famiglia F163, che si è guadagnato in fase di sviluppo il soprannome di ‘piccolo V12’. L'architettura a ‘V’ di 120° assicura combustioni uniformi nel tempo, mentre la struttura dei collettori di scarico intonati abbinata alla linea monocoda amplifica le onde di pressione. Queste caratteristiche sono alla base della purezza degli ordini, estesi da un limitatore che tocca gli 8500 giri/min. Da non dimenticare poi il contributo del sistema brevettato a tubo caldo, completamente riprogettato per la 296 GTS rispetto a quello della 296 GTB per esaltare il suono del motore a tetto chiuso e aperto, che preleva il sound a monte dei sistemi di post-trattamento e lo porta in abitacolo aumentando il coinvolgimento del guidatore.

Nella 296 GTS, la riprogettazione del vano motore per integrare la capote retraibile ha consentito di mantenere a tetto chiuso la stessa ricchezza di toni e di intensità della 296 GTB: il sistema di risuonatori di scarico (‘tubo caldo’) è stato infatti ottimizzato per seguire la diversa geometria dell’abitacolo. A capote aperta, invece, l’esperienza di guida aumenta ulteriormente di livello: la rimozione del tetto fornisce una connessione diretta tra l’abitacolo e le sonorità espresse dalla linea di scarico monocoda.

Per la prima volta su una spider, Ferrari propone un’architettura ibrida plug-in (PHEV) a trazione posteriore in cui il motore termico MGU-K (Motor Generator Unit, Kinetic) è integrato a un motore elettrico al posteriore in grado di erogare fino a 122 kW (167 cv), che deriva dall’applicazione in Formula 1 e ne eredita il nome. I motori comunicano tramite un attuatore chiamato TMA (Transition Manager Actuator) che consente sia l’uso congiunto per una potenza massima di 830 cv, sia la fruizione del solo motore elettrico.

L’architettura del powertrain è composta, oltre che dal V6 turbo e dal cambio DCT a 8 rapporti già visto su SF90 Stradale, Ferrari Roma, Ferrari Portofino M, SF90 Spider e 296 GTB, dalla macchina elettrica MGU-K in asse con il motore termico posizionata tra motore e cambio; dall’attuatore TMA per il disaccoppiamento di macchina elettrica e motore termico; dalla batteria ad alto voltaggio dalla capacità di 7,45 kWh; e dall’inverter volto a gestire i motori elettrici.

Il MGU-K è un motore a flusso assiale a doppio rotore e statore singolo. La sua compattezza e struttura ha permesso l’accorciamento assiale del motopropulsore, il che in ultima analisi ha contribuito alla riduzione del passo della 296 GTS. La macchina elettrica ricarica la batteria ad alto voltaggio, accende il motore termico, gli fornisce coppia e potenza aggiuntivi (fino a 167 cv) e consente di guidare in modalità full-electric. Il design migliorato dell’MGU-K gli consente di raggiungere una coppia massima pari a 315 Nm, circa il 20% in più rispetto ad applicazioni precedenti.

L’attuatore di disaccoppiamento TMA (Transition Manager Actuator) permette transizioni statiche e dinamiche molto rapide da marcia elettrica a ibrida/termica e viceversa, garantendo continuità e progressione di coppia. Il suo software di controllo, sviluppato interamente da Ferrari, interagisce con quelli di DCT, motore e inverter per gestire al meglio l’avviamento del motore termico e la sua connessione e disconnessione alla trasmissione. Grazie a componenti di nuova generazione, il TMA ha permesso di realizzare una trasmissione compattissima: il sistema ha un impatto complessivo sulla lunghezza del powertrain di soli 54,3 mm. La sua architettura è composta da una frizione tridisco a secco, da un modulo di comando frizione in linea con la driveline dotato di leveraggio di gestione frizione e dalle centraline di controllo.

Grazie a un design innovativo basato sulla saldatura laser, la batteria ad alto voltaggio posizionata dietro i sedili nel pianale vettura ha una capacità di 7,45 kWh e un rapporto potenza/peso competitivo. Per minimizzarne volume e peso, il sistema di raffreddamento, di compressione celle e i fissaggi sono integrati in un solo componente. I moduli contengono 80 celle connesse tra loro in serie. Ogni Cell Supervisor Controller è installato direttamente nei moduli, al fine di massimizzare la riduzione di volume e di peso.

L’inverter della 296 GTS si basa su due moduli siliconici in parallelo la cui modalità di erogazione di potenza è stata ottimizzata per ottenere l’incremento di coppia della MGU-K a 315 Nm. Questo componente converte la potenza elettrica con un’efficienza altissima (superiore al 94%) ed è in grado di fornire l’energia necessaria all’accensione del V6 anche in situazioni di massima richiesta di potenza elettrica.

La 296 GTS irrompe nel segmento delle berlinette sport con scelte aerodinamiche radicali e innovative: il turbocompressore nella ‘V’ del basamento consente di concentrare nella parte alta e centrale del cofano i componenti di generazione di calore critici, per una migliore gestione termica di vano motore e componenti elettrici. La discontinuità è evidenziata anche dal rovesciamento di un paradigma dell’aerodinamica attiva Ferrari consolidato sin dalla 458 Speciale: sulla 296 GTS l’impiego di un dispositivo attivo non è infatti volto alla gestione della resistenza all’avanzamento, bensì alla generazione di carico aggiuntivo. Lo spoiler attivo del paraurti posteriore della 296 GTS, ispirato alla LaFerrari, genera al bisogno un elevato carico posteriore, pari a un massimo di 360 kg a 250 km/h in configurazione High Downforce e allestimento Assetto Fiorano.

Le performance si basano su una perfetta ottimizzazione dei volumi che ha consentito di giungere a un design pulito ed elegante, i cui elementi prestazionali si fondono ai temi di stile esaltando il connubio tra tecnica ed estetica proprio di ogni Ferrari. L’aerodinamica della 296 GTS le permette di esprimere più carico verticale rispetto alle applicazioni precedenti in configurazione LD (Low Drag), cui si aggiungono ulteriori 100 kg grazie allo spoiler attivo in HD (High Downforce).

Propulsore e cambio sono raffreddati da due radiatori installati davanti alle ruote anteriori, accanto ai condensatori che raffrescano la batteria ad alto voltaggio. L’evacuazione dell’aria calda sul fondo evita la contaminazione termica con il flusso di raffreddamento dell’intercooler, massimizzando l’efficienza e riducendo l’area di ingresso a vantaggio della pulizia formale. I radiatori del motore elettrico vengono riforniti da due aperture ricavate sotto le parti laterali dello spoiler per liberare la sezione centrale dell’anteriore, sfruttata per la generazione di carico verticale, e ottimizzare l’instradamento dei circuiti con benefici in termini di compattezza e peso.

Nel vano motore coesistono componenti del propulsore termico che raggiungono temperature superiori a 900 °C ed elementi elettrici ed elettronici sottoposti a limiti più vincolanti, il che ha portato a una riprogettazione del layout di turbo e linea di scarico.

Il rinfrescamento dell’impianto frenante si sviluppa attorno alla pinza ‘Aero’ con presa d’aria integrata introdotta per la prima volta sulla SF90 Stradale. Tale elemento necessita di un condotto che convogli l’aria dal paraurti anteriore all’interno del vano ruota, che sulla 296 GTS è stato integrato nel design del proiettore. Sotto i DRL è infatti presente un’apertura che collega il paraurti al passaruota tramite un condotto parallelo al puntone del telaio.

Lo sfruttamento del paraurti per la generazione di downforce ha estremizzato il design e aumentato la capacità di raffreddamento del fondo vettura, evitando l’adozione di meccanismi di aerodinamica attiva all’anteriore. L’elemento più caratterizzante del frontale è il cosiddetto tea-tray: la disposizione laterale delle masse radianti lascia libero un volume centrale nel paraurti anteriore in cui si integra tale elemento. Il dispositivo si basa su un concetto proprio delle monoposto da corsa: la superficie posteriore del paraurti e quella superiore del tea-tray creano un campo di sovrappressione che si contrappone alla depressione sul fondo vettura. Tale separazione sussiste fino alle estremità del tea-tray, a ridosso del quale il flusso d’aria si avvolge su sé stesso creando un vortice coerente ed energetico indirizzato verso il sottoscocca. Il movimento dell’aria si traduce in un’accelerazione locale del flusso che produce un alto livello di aspirazione e un maggior downforce sull’asse anteriore.

In vista frontale si nota che il volume laterale del paraurti piega verso l’interno rimboccandosi sullo splitter: lo svuotamento così creato incanala il flusso e ne massimizza la portata nella parte inferiore. L’elemento è completato da una paratia che genera una ricompressione locale in grado di aumentare il carico verticale e aumentare l’estrazione di aria calda dai radiatori. Sempre sulla parte laterale del paraurti, il soffiaggio laterale convoglia l’aria verso il vano ruota facendolo passare per un’apertura nel passaruota. La sezione di uscita è calibrata in modo da contenere l’espansione trasversale della scia.

Nella parte centrale del sottoscocca, le superfici sono state portate all’altezza minima consentita dai requisiti omologativi, riducendone la distanza dal fondo stradale ed esasperandone l’aspirazione prodotta grazie all’effetto suolo, nonché il downforce anteriore. A valle della zona ribassata il fondo risulta invece leggermente sollevato per massimizzare la portata d’aria tra fondo vettura e suolo e la superficie verticale esposta dei generatori di vortice a sciabola. La loro geometria e il loro effetto sul fondo posteriore garantiscono il corretto bilanciamento della vettura in ogni condizione dinamica.

L’adozione della pinza ‘Aero’ ha permesso di eliminare il condotto di ventilazione posto sotto i bracci delle sospensioni, al fine di aumentare le prestazioni del diffusore anteriore. Lo spazio liberato è stato utilizzato per inserire un’estensione laterale del fondo piatto che aumenta la superficie di generazione di downforce, oltre a un generatore di vortici aggiuntivo dotato di innovativa sezione a ‘L’.

Lo sviluppo aerodinamico del posteriore della 296 GTS si è incentrato sulla gestione della scia dietro il lunotto, ottimizzata per essere funzionale anche con i vincoli imposti dall’installazione del tetto rigido retrattile. Il sistema costituito dal profilo alare sul tetto e le gobbe laterali garantisce la stessa efficienza aerodinamica e termica della 296 GTB. Anche la 296 GTS è dotata di un dispositivo di aerodinamica attiva per la generazione di carico verticale, concetto nuovo per le berlinette spider Ferrari a motore centrale-posteriore, che le ha permesso di esprimere un elevatissimo livello di downforce.

Lo spoiler posteriore attivo genera carico verticale in condizioni di guida e frenata ad alta velocità, estremizzando le prestazioni della vettura. Il concetto di aerodinamica attiva della 296 GTS è opposto rispetto a quello introdotto sulle berlinette Ferrari sportive a partire dalla 458 Speciale: se nelle applicazioni precedenti i flap del diffusore consentono di passare dalla configurazione High Downforce (HD) a una Low Drag (LD) per raggiungere la velocità massima in rettilineo, sulla 296 GTS l’appendice attiva punta invece all’aumento di carico.

Lo spoiler risulta ben integrato nel paraurti, occupando quasi interamente lo spazio tra i fanali; quando non risulta necessario ottenere il massimo carico aerodinamico, è nascosto nella tasca ricavata nella parte superiore dello specchio di poppa. Non appena le accelerazioni monitorate dai sistemi di controllo dinamico superano una soglia data, lo spoiler si solleva rispetto alla carrozzeria. I suoi effetti combinati provocano un aumento di 100 kg di carico sull’asse posteriore, esaltando il divertimento di guida in condizioni prestazionali e minimizzando lo spazio di arresto.

Sulla 296 GTS la particolare conformazione del tonneau cover consente di generare un effetto di carenatura che riproduce il comportamento aerodinamico della 296 GTB. In questo modo è possibile guidare correttamente la portata d’aria soprastante il profilo alare in modo che il posteriore possa assolvere al meglio alle funzioni aerodinamiche e termiche. Grazie a questo lavoro di ottimizzazione, lo spoiler mobile della 296 GTS è in grado di assicurare lo stesso livello di downforce della 296 GTB.

Gli sviluppi all’anteriore hanno comportato l’esigenza di controbilanciarne gli effetti al posteriore in configurazione LD, ovvero quando il carico aerodinamico non beneficia dei 100 kg in più. A tal proposito sono state sfruttate le opportunità create dalla nuova linea di scarico, che concentra nella parte alta del vano motore gran parte delle fonti di calore. Ciò ha permesso di ottimizzare le aperture necessarie alla ventilazione dei componenti sottocofano recuperando ampie superfici per la generazione di carico aerodinamico, specialmente sotto il motore, ed evitando perdite di efficienza del flusso al sottoscocca.

Grazie all’elevata efficienza del flusso a monte è stato possibile dotare il diffusore posteriore di forme lineari e pulite, in simbiosi con la parte superiore del paraurti. La sua particolarità è rappresentata dal canale centrale caratterizzato da una doppia curvatura: grazie a questo accorgimento si è potuto modificare la direzione di rilascio in scia del flusso richiamato nel sottoscocca, contenendone l’espansione verticale e dunque la resistenza all’avanzamento.

Per garantire un livello di comfort di bordo degno di una berlinetta spider Ferrari sono state sviluppate soluzioni che mirano a contrastare l’innesco delle turbolenze interne al cockpit e a gestire i ricircoli d’aria attorno ai due occupanti. La geometria della finizione dietro ai poggiatesta dei sedili è stata ottimizzata per agevolare il deflusso d’aria sul tonneau cover, in modo da ridurre al minimo la quantità di flusso ricircolante all’interno dell’abitacolo.

La restante parte di flusso che aderisce alla finizione posteriore è poi ostacolata da un nolder perfettamente integrato nella finizione stessa. Questo rompe la coerenza del ricircolo dissipando la turbolenza prima che raggiunga la parte inferiore del tunnel centrale.

Lo sviluppo dinamico della 296 GTS si è condensato attorno all’aumento delle prestazioni pure della vettura, al conseguimento di un divertimento di guida ai vertici della categoria tramite il massimo sfruttamento di nuove soluzioni architetturali (V6, powertrain ibrido, passo vettura ridotto) nonché al miglioramento della fruibilità non solo delle performance, ma anche delle funzionalità offerte dal layout ibrido.

Tali obiettivi sono stati raggiunti tramite la definizione di architettura e dimensioni dei componenti principali del veicolo, nonché della gestione dei flussi di energia e della loro integrazione con i controlli dinamici. Non è mancato lo sviluppo di componenti, tra cui l’attuatore TMA e il sensore 6-way Chassis Dynamic Sensor (6w-CDS), al debutto assoluto nel mondo automotive, o di funzioni come il controllore ‘ABS EVO’ che sfrutta le informazioni derivate dal sensore 6w-CDS e il dispositivo di stima del grip integrato all’EPS.

In Ferrari il divertimento di guida, o fun to drive, è caratterizzato da cinque indicatori:

Oltre a essi ricopre notevole importanza sulla 296 GTS anche la fruibilità delle prestazioni: per esempio la marcia elettrica, che in modalità ‘eDrive’ consente di raggiungere una velocità pari a 135 km/h senza ausilio del motore termico. In posizione ‘Hybrid’ invece il motore termico interviene in aiuto a quello elettrico in caso di richiesta di prestazioni superiori. Il passaggio tra marcia elettrica e ibrida è gestito con grande fluidità per garantire continuità nell’accelerazione e rendere disponibile la potenza del powertrain nel minor tempo possibile. Gli spazi di arresto su asciutto sono stati sensibilmente accorciati dall’introduzione dell’‘ABS EVO’ e dalla sua integrazione con il sensore 6w-CDS, che garantisce anche una maggior ripetibilità dell’azione di frenata.

Dal punto di vista telaistico si segnala il passo ridotto di 2600 mm, -50 mm rispetto alle precedenti berlinette spider Ferrari a motore centrale-posteriore, a tutto vantaggio dell’agilità dinamica. Tra le altre soluzioni volte ad aumentare la maneggevolezza della 296 GTS spiccano il sistema brake-by-wire e la pinza freni ‘Aero’; il servosterzo elettrico e il dispositivo di aerodinamica attiva posteriore; nonché gli ammortizzatori magnetoreologici SCM-Frs.

Il telaio della 296 GTS è stato opportunamente riprogettato e ottimizzato rispetto a quello della 296 GTB per garantire la massima rigidezza torsionale e flessionale nei confronti di precedenti applicazioni spider, nell’ordine rispettivamente di un +50% e di un +8%. Le aree oggetto di trattamento sono state principalmente il montante A, il montante B e la zona dei longheroni.

È stata inoltre posta particolare attenzione al contenimento del peso, fondamentale per garantire le massime emozioni alla guida: l’introduzione del sistema ibrido è stata compensata da diversi elementi, tra cui il peso del V6 (-30 kg rispetto al V8 Ferrari di precedenti applicazioni simili) e un ampio utilizzo di materiali leggeri. Tali soluzioni tecniche hanno portato al raggiungimento di un peso a secco di soli 1540 kg, ai vertici della categoria per quanto riguarda il rapporto peso/potenza (1,86 kg/cv).

La presenza di un solo motore elettrico fa sì che la trazione sia distribuita solo alle ruote posteriori. L’erogazione dell’energia dal motore elettrico è disponibile in modalità di marcia ibrida e full-electric e viene regolata dal pilota tramite il pedale acceleratore, gestita dal controllo ibrido dei flussi di energia e monitorata dal controllo di trazione. Assai importante su questa vettura è la transizione tra la modalità elettrica e quella ibrida, a causa dell’assenza dell’assale anteriore elettrico (RAC-e) della SF90 Spider.

Per quanto riguarda le principali funzionalità di ricarica, da sottolineare la frenata rigenerativa al posteriore in condizioni standard e in presenza di ABS, il recupero in rilascio acceleratore (overbraking) sull’assale posteriore e la funzione di ricarica della batteria mediante la gestione combinata di motore termico e macchina elettrica.

Tra le funzioni di regolazione e distribuzione di coppia, oltre al controllo di trazione elettrico e al recupero di energia dovuto all’unità brake-by-wire che assicura il blending idraulico ed elettrico in ogni modalità operativa (ABS incluso), sulla 296 GTS è presente l’‘ABS EVO’ che ha debuttato in anteprima mondiale sulla 296 GTB. Grazie al brake-by-wire la corsa del pedale è ridotta al minimo, il che aumenta la sensazione di sportività senza trascurare efficienza ai bassi carichi e modulabilità in pista. Il controllore ABS integrato con il sensore 6w-CDS garantisce invece un miglior sfruttamento dei limiti di aderenza degli pneumatici al posteriore, maggior ripetibilità degli spazi d’arresto e aumento della performance in inserimento, in quanto consente al guidatore di frenare anche durante l’avvicinamento al punto di corda.

Anche sulla 296 GTS è stato installato un selettore per la gestione dei flussi energetici denominato eManettino accanto al tradizionale Manettino dei controlli di dinamica veicolo. L’eManettino comprende quattro modalità di funzionamento selezionabili tramite comandi al volante:

-        eDrive: il motore termico è spento e la trazione è affidata all’ assale posteriore; con batteria carica permette di percorrere un massimo di 25 km a una velocità non superiore a 135 km/h

-        Hybrid (modalità predefinita all’accensione): i flussi di potenza ottimizzano l’efficienza del sistema e la logica di controllo decide autonomamente se accendere o spegnere il motore termico. Se acceso, quest’ultimo è in grado di erogare la massima potenza e prestazioni

-        Performance: il motore endotermico è sempre acceso e favorisce il mantenimento di carica all’efficienza, così da garantire piena disponibilità di potenza. È la modalità da preferire quando si vogliono privilegiare le emozioni di guida

-        Qualify: privilegia le massime prestazioni al mantenimento della carica della batteria

Al dispositivo di stima del grip presente nell’electronic Side Slip Control (eSSC) si affianca un ulteriore sistema basato sull’attuazione del servosterzo elettrico. Sfruttando le informazioni dell’EPS e incrociandole con il valore di angolo di assetto stimato dall’eSSC, esso è in grado di valutare il grip degli pneumatici durante ogni sterzata anche in condizioni di guida non al limite, al fine di garantire l’adeguato comportamento dei controllori in funzione dell’aderenza stradale. In condizioni di guida su pista, l’anticipo della stima rispetto alle applicazioni precedenti è valutabile in un 35%.

Anche la 296 GTS, come già la 296 GTB, è dotata di un controllore ABS sviluppato in esclusiva per Ferrari, disponibile nelle posizioni da ‘Race’ in avanti, che sfrutta le informazioni del 6w-CDS per ottenere una stima più precisa della velocità e ottimizzare la distribuzione della frenata. Il sensore 6w-CDS fornisce infatti più informazioni rispetto al sensore Yaw Rate Sensor (YRS) finora utilizzato: in particolare, grazie alla misura di accelerazioni e velocità di rotazione sui 3 assi (X, Y, Z), consente agli altri controllori di determinare più precisamente la condizione della vettura ottimizzandone gli interventi. Tale accuratezza permette di sfruttare al meglio la forza longitudinale degli pneumatici durante la frenata in rettilineo e in combinato, là dove l’asse posteriore è soggetto al naturale compromesso tra prestazioni in frenata e stabilità laterale. I risultati in termini di spazio di frenata sono eccezionali: rispetto alla F8 Spider la 296 GTS riduce dell’8,8% lo spazio di arresto 200-0 km/h, aumentando del 24% ripetibilità e coerenza della prestazione.

La 296 GTS enfatizza ulteriormente la linea pulita e raffinata che caratterizza la 296 GTB. A tetto aperto, rappresenta la versione più elegante del concetto open-air hybrid e, con la sua architettura inedita per una spider, apre un nuovo capitolo nella storia del Marchio. L’intenzione di preservare le caratteristiche principali della 296 GTB ha richiesto una intensa fase di analisi degli ingombri tecnici, con l’intenzione di minimizzare l’impatto delle modifiche agli esterni e di individuare un gesto chiaro e particolarmente riconoscibile, che raccontasse la complessità del progetto traducendola in forme lineari e compiute.

L’esigenza di riporre il tetto rigido retrattile (RHT) all’interno del vano motore ha suggerito al team del Centro Stile Ferrari guidato da Flavio Manzoni un nuovo disegno per il tonneau cover, le cui geometrie definiscono tratti distintivi rispetto alle Ferrari spider del recente passato. Se sulla 296 GTB il cofano motore risulta orizzontale e dominato da due archi rampanti, rievocazione della 250 Le Mans, la zona posteriore della 296 GTS assume un aspetto assolutamente unico.

Anche sulla 296 GTS l’elemento dominante rimane il caratteristico flying bridge. L’effetto è quello di una cabina compatta e integrata a parafanghi e fiancata, in cui il tema dell’arco rampante viene rafforzato grazie a due inedite nervature dorsali che rappresentano la vera novità di design della vettura. Il disegno che ne scaturisce integra i tappi carburante e quello di ricarica della batteria ad alto voltaggio alle volumetrie che custodiscono il tetto rigido, evitando distonie architetturali.

L’abitacolo della 296 GTS si sviluppa intorno all’interfaccia full-digital ed è proprio dalla coerenza estetica con quest’ultima che traggono origine le sue forme. Se sulla SF90 Spider si era evidenziata la tecnologia avanzata e la rottura rispetto al passato, nella 296 GTS si è voluto assimilare il contenuto tecnico all’interno di una veste raffinata. La connotazione risultante è pura e caratterizzata da notevole eleganza, nonché coerente con il design degli esterni.

Gli interni della 296 GTS rimarcano il concetto di pulizia formale tramite una semplificazione delle forme che integra i contenuti tecnologici all’interno di rivestimenti sobri. Anche i display dell’abitacolo amplificano l’effetto minimalista della cabina, i cui protagonisti indiscussi sono gli arredi. Le finiture, in pregiata selleria italiana, sono impreziosite da materiali tecnici nobili per i componenti funzionali. Sulla 296 GTS i flap aerodinamici sono integrati nella struttura delle finizioni posteriori per aumentarne il comfort durante la guida en plein air.

Il pannello porta si sviluppa in continuità cromatica e materica con la plancia. Sul medaglione centrale il tema di stile è una profonda sgusciata a losanga che si presenta come un elemento tridimensionale. Questo tipo di architettura conferisce estrema leggerezza all’intero pannello, creando un tema che si ricollega alla finizione posteriore. Il tunnel incorpora il selettore del cambio dalla caratteristica forma a cancelletto e l’alloggiamento della chiave. Anziché essere a vista come nella 296 GTB, il mobiletto dispone di un vano portaoggetti richiudibile che enfatizza l’effetto di continuità tra tappeto e tunnel. Per la 296 GTS sono stati pensati sedili dallo specifico disegno a diapason, ottenuto attraverso l’impiego di canaline a contrasto, in coerenza estetica con la bordura di contorno dell’abitacolo.

Chi desidera sfruttare al massimo le caratteristiche più estreme della vettura può configurare la 296 GTS in allestimento Assetto Fiorano, ottenendo così le migliori performance grazie a significativi contenuti aerodinamici e di riduzione peso. Tra questi ultimi spiccano gli ammortizzatori Multimatic derivati dalle competizioni GT, dotati di regolazione fissa ottimizzata per l’utilizzo in pista; le appendici ad alto carico in fibra di carbonio sul paraurti anteriore che permettono alla vettura di ottenere fino a 10 kg di carico verticale in più; e l’esteso impiego di materiali leggeri come la fibra di carbonio sia negli interni, sia negli esterni della vettura.

Non ci si è tuttavia limitati a una mera sostituzione, bensì alla riprogettazione della struttura di alcuni componenti tra cui il pannello porta, per un risparmio totale di peso pari a 8 kg. È infine disponibile solamente per chi opta per l’Assetto Fiorano una livrea speciale ispirata alla 250 Le Mans, il cui disegno si sviluppa a partire dal paraurti anteriore con una campitura che abbraccia la griglia centrale e ne delinea il contorno. Il tratto prosegue sul cofano con una sagoma a martello e procede longitudinalmente fino a interessare tetto retrattile, tonneau cover e spoiler posteriore. Tra i contenuti disponibili su richiesta solamente nell’allestimento Assetto Fiorano, da citare gli pneumatici prestazionali Michelin Pilot Sport Cup2R, il cui grip li rende particolarmente adatti all’uso in pista.

Gli impareggiabili standard qualitativi raggiunti e la grande attenzione nei confronti del cliente sono alla base del programma settennale di assistenza estesa di Ferrari, offerto anche sulla 296 GTS. Questo programma, valido per l’intera gamma, prevede la copertura di tutti gli interventi di manutenzione ordinaria per i primi 7 anni o 120.000 km di vita della vettura. Il piano di manutenzione ordinaria rappresenta un servizio esclusivo per i clienti, che saranno certi di mantenere inalterato il livello di prestazioni e sicurezza della propria auto nel corso degli anni. Questo servizio speciale è riservato anche a chi acquista una Ferrari non di prima immatricolazione.

Tra i vantaggi principali del programma 7-year Genuine Maintenance, controlli pianificati (a intervalli di 20.000 km oppure una volta all’anno senza limiti di chilometraggio), ricambi originali e ispezioni accurate attraverso i più moderni strumenti di diagnostica a opera di personale qualificato formato direttamente presso il Ferrari Training Centre di Maranello. Il servizio è disponibile in tutti i mercati e riguarda tutti i Punti Vendita della Rete Ufficiale.

Grazie al programma 7-year Genuine Maintenance si amplia ulteriormente la vasta gamma di servizi di post-vendita offerti da Ferrari per soddisfare i clienti che desiderano conservare immutate nel tempo le performance e l’eccellenza che contraddistinguono le vetture fabbricate a Maranello.

Tipo                                                               V6 – 120° – turbo – carter secco

Alesaggio e corsa                                           88 mm x 82 mm

Potenza massima motore termico*              663 cv a 8000 giri/min.

Potenza massima sistema ibrido**              610 kW (830 cv) a 8000 giri/min.

Coppia massima                                            740 Nm a 6250 giri/min.

Capacità batteria ad alto voltaggio               7,45 kWh

Rapporto peso a secco/potenza       1,86 kg/cv

Distribuzione dei pesi                        40,5 % ant. / 59,5 % post.

Cambio F1 a doppia frizione e 8 rapporti

eSSC: eTC, eDiff, SCM, FDE2.0, EPS, ABS Evo, sensore 6w-CDS; ABS/EBD prestazionale con recupero di energia

Velocità massima                              > 330 km/h

Tempo sul giro di Fiorano                 1’ 21” 80

** In modalità Qualify dell’eManettino

*** Allestimento con contenuti opzionali di alleggerimento

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E’ arrivata la notizia dell'archiviazione della Procura di Ancona, del clamoroso incidente che è costata la vita a Huub Pistoor, cittadino olandese da tempo residente a Osimo- “Clamoroso” perché il rimorchio che ha ucciso Pistor era stato immatricolato nel 1993, si è sganciato dalla motrice per l'usura del perno del gancio di traino. Non si è potuto arrestare per l'usura del sistema frenante lato destro con ferodi polverizzati. Nonostante le perizie mettano in luce la pessima manutenzione dei due mezzi, e la loro inefficienza tecnica, il giudice ha archiviato.

Purtroppo è un segno della scarsa consapevolezza della gravità di condotte che uccidono ogni giorno sulle strade. Questa vicenda riguarda la sicurezza e la vita di tutti i cittadini. È importante ricordare il problema dei tanti mezzi pesanti vetusti, con più di 14 anni, che circolano nel nostro Paese, non dotati delle moderne tecnologie salvavita. Ed ecco perché pubblichiamo integralmente la lettera di Gioia Bicarelli, compagna di Huub Pistoor, scritta dopo l’archiviazione del fatto.

Delusione, amarezza e indignazione alla notizia che è stata accolta la richiesta di archiviazione. Io e gli altri familiari di Huub in Italia e in Olanda ritenevamo la celebrazione di un processo al Tribunale di Ancona una questione di giustizia e di civiltà, il minimo che si potesse fare di fronte alla perdita di una vita.

Il mio compagno Huub Pistoor, cittadino olandese da tempo residente a Osimo, era stato travolto e ucciso tre anni fa da un rimorchio che si era staccato dalla motrice di un camion vicino a Jesi. Era un ingegnere elettronico e accompagnatore di apinismo giovanile del CAI.

Per tre anni abbiamo lottato e ci siamo opposti due volte alle richieste di archiviazione affinché fossero  accertate tutte le responsabilità, che secondo i nostri legali non sono solo quelle del conducente moldavo (che ha patteggiato 1 anno e 3 mesi) ma soprattutto di chi ha messo su strada mezzi usurati e pericolosi per l'incolumià pubblica. Nonostante le perizie tecniche attestanti la pessima manutenzione e le tante carenze dei due mezzi pesanti, la Gip ha accolto la seconda  richiesta di archiviazione formulata dal Pm per i titolari della società proprietari di rimorchio e autocarro. A giugno aveva respinto la prima richiesta di archiviazione ma il Pm aveva di nuovo archiviato poco dopo.

Nell'ordinanza del Gip si legge: "è plausibile che la dinamica dei fatti sia stata causata, stanti la vetustà dei mezzi e la scarsa manutenzione, da una loro inefficienza tecnica  e pur tuttavia tale conclusione è solo un'ipotesi e non potrà mai essere raggiunta iin termini di certezza". A giugno aveva ordinato indagini integrative, ora afferma che non potrebbero aggiungere nuovi elementi, essendo ormai trascorsi tre anni.

Mi chiedo da tre anni perché le famiglie siano costrette a combattere per dare Giustizia ai propri cari, che non possono più difendersi. In un Paese in cui perdono la vita nove persone al giorno sulle strade, tragedie come questa non dovrebbero essere sottovalutate. Non sono solo fatti privati ma riguardano la salute pubblica e la vita di tutti i cittadini. Quei due mezzi erano mine vaganti,  avrebbero potuto colpire chiunque e con conseguenze ancora più gravi se lo sgancio del rimorchio fosse avvenuto in un tratto di autostrada, invece che su una strada provinciale di sera poco trafficata. Il conducente era partito dalla provincia di Verona diretto al sud per caricare merce.

Non sappiamo ancora con chiarezza cosa si potrà fare. Valuteremo la possibilità di rivolgerci alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo, che ha richiamato più volte l'Italia per diniego di giustizia alle vittime e alle parti offese. Chissà che non lo possa fare anche per le vittime sulla strada, che meritano rispetto, verità e Giustizia. Non archiviazioni.

Tag: Huub Pistoor Scritto in sicurezza | Nessun Commento »

Sorpresa, la Fiat Tipo è stata “arruolata” nell’Arma dei Carabinieri che ha messo in servizio 1300 modelli grazie a un accordo quadro di noleggio. La scelta ideale per avere a disposizione mezzi sempre efficienti senza immobilizzare capitali, attraverso il partner Leasys, che si conferma dunque operatore capace di svolgere incarichi complessi per clienti importanti, mettendo sempre al centro le esigenze delle persone.

Ovviamente la livrea è quella classica, Blu Arma con tetto bianco, mentre il motore è il 1.6 Multijet da 130 CV. Tra le dotazioni specifiche spiccano la coppia di lampeggianti su tetto abbinati al faro brandeggiante; i led su calandra, portellone interno e laterali rispetto al portatarga, e la sirena bitonale. L’abitacolo prevede la predisposizione Radio Carabinieri, un altoparlante aggiuntivo sotto plancia e un’antenna specifica con botola per l’ispezione. La plancetta comandi sul tunnel è dotata di tasti retroilluminati, e il montante anteriore prevede la luce leggi mappa. Sotto i sedili trovano spazio due porta arma bivalenti, oltre a porta cartelle, due torce, una rete porta tablet, due porta tonfa e due porta paletta.

Il vano baule ospita un piano scrittoio scorrevole, una plafoniera specifica e una presa di corrente da 12V. Non mancano ovviamente cassetta pronto soccorso, estintore da 2 kg, tappeti in gomma anteriori e posteriori con bottoni sull’anteriore, fodere amovibili per i sedili posteriori e catene da neve autotensionabili.

Tag: Carabinieri, Tipo Scritto in Fiat | Nessun Commento »

Due leggende del mondo delle corse si incontrano: la 24 del Nurburgring e la Mini. La piccola supercar inglese correrà infatti alla cinquantesima edizione della gara si svolgerà dal 26 al 29 maggio sul tracciato di 25,378 chilometri. Tutto grazie al coraggio della Bulldog Racing  che vivendo nella regione dell'Eifel, a pochi metri dal Nordschleife, non ha potuto resistere al fascino della famosissima corsa.

Il “ferro” in questione? Una John Cooper Works con motore turbo a 4 cilindri che di base ha 306 cavalli, qui solo Dio lo sa… In compenso il cambio Steptronic a 8 rapporti, viene direttamente dalla produzione in serie, ha un bloccaggio meccanico del differenziale integrato con un effetto di bloccaggio fino al 70%, assicurando che la coppia motrice sia convertita in prestazioni entusiasmanti senza alcuna perdita.

Poi ovvio è stata installata una gabbia da corsa sviluppata appositamente per questo modello, il volume del serbatoio del carburante è stato aumentato a 100 litri e ssno stati fatti interventi di vasta portata per quanto riguarda l’aerodinamica, tra cui un'ala posteriore regolabile, un sottoscocca completamente coperto, un diffusore posteriore e uno splitter anteriore. Nuovi anche freni, sospensioni e assetto. Ora attendiamo i risultati di un’elaborazione così pesante.

Curiosità condivisa da tutti i tifosi del marchio perché – va ricordato - nel 1962, Pat Moss scrisse la storia dell'automobilismo, ottenendo la prima vittoria internazionale per MINI al Tulip Rally. La sua vittoria ha segnato l'inizio della storia piena di successi nel rally di Mini, con 3 vittorie al Rally di Monte Carlo nel 1964 (Paddy Hopkirk), nel 1965 (Timo Makinen) e nel 1967 (Rauno Aaltonen).

Tag: John Cooper Works, Nurburgring Scritto in Mini | Nessun Commento »

U-Mask, la famosa mascherina biotecnologica usata da Lewis Hamilton, arriva oggi sul mercato italiano con un nuovo modello: la Model 3. Si tratta di un prodotto all’avanguardia con caratteristiche tecniche ed estetiche esclusive: un dispositivo FFP2 riutilizzabile, lavabile, sostenibile, ergonomico ed elegante, in grado di proteggere contro le microparticelle inquinanti grazie ad un nuovo strato di nanofiltrazione e un design sempre più confortevole e avvolgente che protegge anche dalle polveri sottili.

Secondo lo studio pubblicato dalla Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), infatti, il 99% della popolazione mondiale respira quotidianamente aria inquinata, con effetti negativi sulla salute. I dati dell'OMS, indicano chiaramente che ogni anno, negli ultimi 15, 4,2 milioni di persone sono morte per l'esposizione all'inquinamento atmosferico esterno (fonte: https://www.who.int/health-topics/air-pollution#tab=tab_1). La nuova U-Mask Model 3 ha un impatto ambientale bassissimo e aiuta a contrastare l’inquinamento dovuto alla dispersione di mascherine usa e getta: è infatti riutilizzabile e, grazie a un lungo percorso di ricerca e innovazione, risulta lavabile. L'inquinamento causato dalle mascherine usa e getta è un problema da non sottovalutare: l'OMS ha stimato che ogni giorno finiscono nella spazzatura circa 3,4 miliardi di mascherine non riciclabili, senza menzionare la copiosa dispersione nell’ambiente.

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La Bentley inizia il restauro completo di una primissima Serie T del 1965. Storia meravigliosa, atto d’amore spettacolare per l’auto (la vettura è stata ritrovata dopo anni, non funzionante in un deposito) e a restauro completato nel 2023, entrerà a far parte della Bentley Heritage Collection.

Ma c’è un ma: torna a galla la folle storia del 2003, quando ci fu un epilogo salomonico per la guerra della Rolls Royce: era stata comprata dalla Bmw che poi si accorse di non avere gli stabilimenti di Crewe ma solo il marchio. Vicenda al limite della follia che avrebbe gettato nello sconforto qualsiasi altro costruttore ma non due potenze economiche, di ingegneria e cocciutaggine come Bmw e Volkswagen.

Così a partire dal 2003 il marchio Rolls è passato alla Bmw, mentre quello della Bentley è rimasta alla Volkswagen. All’inizio uno strano intreccio di motori con le Bentley Arnage e le Silver Seraph (identiche) che avevano motori Bmw, poi la separazione totale, con Volkswagen che rilancia la Bentley e Bmw che fonda a Goodwood una fabbrica spaziale per i suoi novi modelli. Rimane la stranezza che i clienti Rolls Royce – se l’auto è ante-2003 la devono portare a fare i tagliandi e devono comprare i ricambi alla Bentley). Fino a oggi però nessuno aveva “festeggiato” un modello comune rivendicandolo come proprio e ignorando quello gemello, come ha fatto la Bentley. Già perché dalle Silver Cloud 1, 2 e 3/ S1, 2 e 3 in poi ogni Rolls (Silver Shadow, Silver Spirit, Silver Seraph) aveva sempre una versione identica con marchio Bentley.

Vabbé, per capire bene, un piccolo tutto nella storia per capire bene questa pazzesca storia. La Volkswagen si era aggiudicata a sorpresa, rilevandolo dall'inglese Vickers, il controllo della casa di auto di lusso. Il costo dell'operazione era stato 430 milioni di sterline (vale a dire 1.290 miliardi di lire). L'accordo aveva destato molto scalpore nel mondo della finanza perché appena una settimana prima di essere comunicato la Vickers aveva diffuso la notizia di un'intesa con la rivale Bmw da 340 milioni di sterline (circa 1.020 miliardi di lire). Le polemiche erano state numerose. Proprio perché la Rolls Royce montava già sulle proprie vetture motori e altri componenti di fabbricazione Bmw.

La casa bavarese si era ben presto rifiutata di continuare la sua fornitura. L'accordo Volkswagen-Bmw poi divise praticamente in due il marchio Rolls. Ma non gli impianti di produzione. Lo stabilimento di Crewe restò solidamente in mano alla Volkswagen che continuò, anche dopo il 2003, a costruire le sue auto di lusso. Queste porteranno da allora il marchio Bentley Motor Cars, società fondata sulle ceneri della Rolls Royce. Allo stesso tempo la Bmw fece registrare il nuovo marchio Rolls Royce Motor Cars Ltd, e quello da allora comparirà sulle automobili prodotte nei suoi stabilimenti. Il resto è storia dei nostri giorni.

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Cambia la Range Rover Velar, uno dei modelli più amati della casa inglese, che ha rivoluzionato il linguaggio stilistico della marca e che si è posizionata in gamma al di sotto della Range Rover Sport, quindi perfetta per il mercato italiano. Le modifiche sono tante, molto più di quanto il design non lasci intendere. Ecco quindi, per la gioia degli appassionati, la documentazione completa (e in versione integrale) del nuovo modello.

La Velar - nella gamma Range Rover - si posiziona tra la Evoque e la Sport. La versione con motorizzazione 4 cilindri PHEV P400e da 2.0 litri ha una potenza combinata di 404 CV (con 640 Nm di coppia), ottenuti grazie all’unione del motore benzina da 300 CV e di quello elettrico. L'accelerazione 0-100 km/h è di 5,4 secondi mentre la batteria agli ioni di litio da 17,1 kWh, montata sotto il pianale del bagagliaio, può essere ricaricata all'80% in soli 30 minuti   con una colonnina DC (50 kW) o in 100 minuti con una wallbox da 7 kWh. Con 0 emissioni allo scarico in modalità elettrica l'autonomia arriva fino a 53 km . I consumi scendono fino a 2,2 litri/100km e le emissioni di CO2 partono da soli 49g/km .

La Velar ha anche una famiglia di 6 cilindri in linea Ingenium da 3 litri. La più recente generazione di motori diesel è disponibile invece con tecnologia MHEV a 48 Volt mentre il sei cilindri in linea progettato internamente è disponibile nella sola variante D300 (diesel 300 CV), 4x4, con Adaptive Dynamics di serie per un comfort Range Rover.

La D300 eroga 650 Nm di coppia e accelera da 0 a 100 km/h in 6,5 secondi con un consumo di 7,4 litri/100 km ed emissioni di CO2 da 193g/km . L’avanzato sistema di post-trattamento dei gas di scarico lo pone fra i diesel più puliti del mondo.

È disponibile inoltre un propulsore D200 4 cilindri diesel MHEV che usa un alternatore/starter/inverter integrato a cinghia (BiSG) e che invia l'energia di recupero alla batteria da 48 V agli ioni di litio situata sotto il bagagliaio. L'energia immagazzinata viene poi riutilizzata per assistere il motore in accelerazione e per rendere più raffinato e reattivo il sistema stop/start.

La configurazione in linea rispetta gli standard Euro 6 D Final con la tecnologia Mild-Hybrid Electric Vehicle (MHEV) a 48 Volt, che aumenta la reattività e il risparmio di carburante. Così gli Ingenium diesel - disponibili anche su Range Rover e Range Rover Sport, sono fra i diesel più puliti del mondo.

La Velar ha schermi touchscreen integrati con l’infotainment Land Rover: il sistema si chiama Pivi Pro ed è stato progettato per semplificare l’interfaccia uomo-macchina e ridurre al massimo le interazioni necessarie per ogni comando. Gli aggiornamenti sono disponibili via SOTA (Software Over The Air), senza passaggi in officina per avere accesso alle app più recenti, alle mappe, ai servizi e al software del veicolo   con aggiornamenti programmati all'orario desiderato tramite touchscreen

Disponibile Apple CarPlay  Wireless e Android Auto™ Wireless

Lo streaming di media e musica è facile da gestire: Spotify è integrato come "media source" nel menu infotainment - inclusi i dati - mentre Bluetooth connette due smartphone contemporaneamente.

Amazon Alexa è oggi disponibile sulle Range Rover Velar dotate di infotainment Pivi Pro e Online Pack 3 e fornisce un'interazione vocale naturale con le funzionalità di navigazione e intrattenimento di Pivi Pro. Il cliente può usare Alexa per impostare destinazioni o trovare punti di interesse lungo il percorso, per lo streaming, le liste e i promemoria, le chiamate e per controllare la sua smart home.

Tutta la gamma Velar è stata ulteriormente affinata per la più raffinata esperienza di guida. Il sistema Active Road Noise Cancellation† (riduzione dei rumori di fondo indesiderati) rende l’abitacolo più silenziosa e si accompagna alla funzione Cabin Air Purification Plus che ottimizza la qualità dell’aria.

L'Active Road Noise Cancellation (che funziona come le cuffie hi-fi di alta gamma con cancellazione del rumore) monitora le vibrazioni trasmesse dalla strada e genera un'onda sonora in controfase che le rende inavvertibili agli occupanti. L'effetto è da record: si arriva a 4 dB di rumore in meno e questo contribuisce alla raffinatezza e alla tranquillità dell’abitacolo. Il sistema è in grado di regolare il livello e la posizione dei suoni immessi nell'abitacolo in base al numero e alla posizione dei passeggeri rilevati dai sensori delle cinture di sicurezza. Questo riduce anche la fatica del guidatore nei lunghi viaggi, dovuta all'esposizione prolungata alle basse frequenze.

Non solo: come dicevamo sulla Range Rover Velar Edition debutta il sistema Cabin Air Purification Plus che migliora la qualità dell'aria nell’abitacolo. Basato sull'esistente impianto di ionizzazione con filtraggio da 2.5 PM il nuovo dispositivo ottimizza l'aria immettendo aria fresca dall'esterno quando i sensori di CO2 ne rilevano valori al di sopra di livelli accettabili , cosa che può accadere con l'impiego prolungato del ricircolo per attraversare zone inquinate, o per il numero di occupanti. Il sistema incrementa quindi benessere e sicurezza perché l'alta concentrazione di CO2 può causare sonnolenza e diminuire la concentrazione del guidatore.

Questo dispositivo prevede inoltre la funzione Purity Cycle, che consente di programmare un ciclo di purificazione dell'aria interna, tramite l'azionamento del sistema di ventilazione e ricircolo del climatizzatore. E' sufficiente selezionare un orario di partenza tramite la Land Rover Remote App o l'infotainment per programmare un precondizionamento del clima e un ciclo di purificazione assicurando che l'aria interna sia pulita, ancor prima del viaggio.

Il cliente può monitorare la qualità dell'aria interna ed esterna sul touchscreen centrale, e attivare quando richiesto la modalità Purity.

La gamma di sistemi di assistenza alla guida (ADAS) ora comprende la Videocamera posteriore di serie e l'Adaptive Cruise Control con Steering Assist  .

Quest'ultimo, sui lunghi viaggi, garantisce un maggiore comfort al guidatore agendo su sterzo, acceleratore e freni per mantenere il veicolo al centro della corsia e alla preselezionata distanza di sicurezza del veicolo di fronte. La funzione è di serie sui modelli HSE ed è parte del Driver Assist Pack.

La seconda generazione indossabile dell'Activity Key, disponibile sulla Velar, sostituisce se necessario il telecomando tradizionale. Il dispositivo da polso impermeabile e antiurto oggi con orologio LCD consente di avviare, arrestare bloccare e sbloccare il veicolo senza la vicinanza di un telecomando.

Tutti i dati di consumi, emissioni e autonomia EV-only sono EU – WLTP (TEL) Combined

Active Road Noise Cancellation di serie con audio Meridian ma soggetti a specifiche ell modello

Il passo generoso contribuisce significativamente all’equilibrio stilistico della La Range Rover Velar e rende spaziosi gli interni.

L'elegante semplicità punta su un approccio visivamente minimalista e a questa strategia concorrono anche le maniglie delle porte montate a filo e retrattili e i fari Matrix LED super sottili, che regalano un look tecnico e un’ottimale visibilità.

La raffinatezza è anche digitale, con l'infotainment Pivi Pro comandato dai due touchscreen da 10". Gli interruttori fisici sono ridotti al minimo perché il cuore dell’abitacolo è il touchscreen che si rivela all'accensione. Questi schermi si accordano perfettamente all'architettura dell'abitacolo e lo arricchiscono dello stesso carattere di modernità che contraddistingue l'esterno del veicolo.

All'interno si è cercato di riprodurre un'atmosfera di calma e tranquillità. E questo grazie al dispositivo Active Road Noise Cancellation . Il sistema funziona come le cuffie high-end, monitorando costantemente le vibrazioni trasmesse dalla strada e generando l'onda sonora in controfase necessaria per eliminare il rumore percepito nell’abitacolo.

L'effetto è grande: la riduzione del rumore di quattro decibel si traduce in un’atmosfera ancor più tranquilla e rilassante. Il sistema è in grado di regolare il livello e la posizione dei suoni immessi nell'abitacolo in base al numero e alla posizione dei passeggeri rilevati dai sensori delle cinture di sicurezza. Questo riduce anche la fatica del guidatore nei lunghi viaggi, dovuta all'esposizione prolungata alle basse frequenze.

In più l’inedito dispositivo di filtraggio dell'aria nell'abitacolo (Cabin Air Filtration) riduce i livelli di particolato, pollini e odori. Attivato tramite il pulsante 'Purify' sul touchscreen, il sistema è in grado di filtrare il particolato ultrafine (fino e oltre PM2.5); così l’aria nell’abitacolo della Velar è più salubre e pulita di quella esterna.

E non è tutto: il Cabin Air Purification Plus migliora anche la ionizzazione dell'aria grazie ai filtri PM2.5 ottimizzando l'atmosfera dell’abitacolo con l'immissione di aria fresca dall'esterno quando i sensori di CO2 rilevano valori al di sopra di livelli accettabili.

Unica nel segmento la Velar offre, in alternativa alla pelle, raffinati rivestimenti dei sedili in materiale tessile sostenibile. Il tessuto Dapple Grey - realizzato in collaborazione con la Kvadrat, il maggior produttore europeo di materiali tessili pregiati - viene abbinato ad inserti in tessuto scamosciato.

Ritorna in gamma la Range Rover Velar Edition

Realizzata sulla base della versione R-Dynamic SE, questa serie speciale ora è disponibile con l'intera gamma di colori della Velar ed è caratterizzata da un tetto nero a contrasto, più il Black Pack e i cerchi Gloss Black da 20". Tetto panoramico scorrevole e vetri oscurati completano l’allestimento di serie. ††

FILOSOFIA DI DESIGN RANGE ROVER VELAR

Seppure immediatamente riconoscibile come Range Rover, la Velar propone una radicale reinterpretazione del DNA del marchio inglese. Questo grazie a una ricerca stilistica che ha portato a realizzare un particolare equilibrio di volumi e proporzioni. Le grandi ruote - fino a 22" di diametro   - contribuiscono a delineare il profilo della Velar, enfatizzandone l'armonia delle forme.

Il tetto “sospeso” ed il cofano “a conchiglia” sono un chiaro richiamo stilistico alle Range Rover più famose della storia e rafforzano visivamente le eccezionali capacità all-terrain che hanno reso famose queste 4x4. Il passo lungo (è di 2.874 mm, quello della Evoque di 2.660 mm e quello della Range Rover Sport di 2.923mm) fa poi sembrare la Velar ancora più lunga e contribuisce all'eccezionale spaziosità dell’abitacolo e del vano bagagli che è al vertice della categoria con 748 litri   . La linea di cintura ascendente e continua, e la vetratura rastremata, conferiscono poi all’auto un look sportivo ed elegante al tempo stesso.

Altri elementi stilistici sono il ridotto sbalzo anteriore e i fari super-slim a LED che alleggeriscono la percezione di peso del veicolo, mentre L'importante sbalzo posteriore dona infine equilibrio e sottolinea la lunghezza della Velar, oltre ad accentuarne la personalità. I doppi terminali di scarico, integrati nel paraurti posteriore, sono poi un garbato accenno alle prestazioni ed alla potenza della Velar.

I dettagli e la tecnologia

L’andamento grafico verticale del muso e il lungo cofano, caratterizzano il “linguaggio stilistico” degli esterni Velar. La forma dominante della griglia è ulteriormente enfatizzata dai sottili fari full-LED: una decisa e armoniosa firma luminosa. Le marcate prese d'aria sul paraurti anteriore e la discreta protezione sottoscocca sottolineano poi sia alle eccezionali qualità stradalo della Velar che le sue performance all-terrain.

L'angolo del parabrezza interseca armoniosamente la linea dell'asse anteriore confluendo poi nel tetto sospeso Range Rover, che può essere ordinato in colore di carrozzeria o in Narvik Black, a contrasto. L'opzione del tetto panoramico, fisso o scorrevole, accentua la spaziosità dell'abitacolo Velar, inondandolo di luce naturale.

La forma semplice e “muscolosa” delle fiancate è il frutto della grande competenza Range Rover nell'uso dell'alluminio. Le superfici, lisce e minimaliste, sono enfatizzate da una forte linea di cintura subito sotto i finestrini, mentre una sottile grafica nera fluisce elegantemente intorno alla parte inferiore della scocca.

Le prese d'aria sui parafanghi partono dalla linea dell'asse anteriore e si sviluppano fino all'altezza delle portiere regalando ulteriore dinamismo alla Velar.

Dal punto di vista costruttivo la continua tensione verso la purezza delle linee imponeva che i lamierati combaciassero alla perfezione, impresa che i team della Divisione Design ed Engineering hanno portato a termine con precisione assoluta.

Le maniglie elettriche retrattili ad esempio enfatizzano come il design più affascinante derivi dalla tecnologia. Le maniglie, delicatamente illuminate a LED, fuoriescono automaticamente sbloccando delle portiere con il telecomando, o premendo un pulsante al loro interno.

Quando le portiere vengono bloccate o, in marcia, superati gli 8 km/h di velocità, le maniglie si ritraggono a filo della carrozzeria, ottimizzando l'aerodinamica e l'efficienza del veicolo e ripristinando l’andamento continuo delle linee di fiancata.

I sottili fari LED sono di serie su tutte le Velar. La tecnologia LED, oltre ad offrire un'illuminazione superiore e una maggiore efficienza rispetto alle lampade Bixenon, ha consentito ai progettisti di creare i gruppi ottici anteriori più snelli mai montati su una Land Rover di serie. Questi avvolgono in maniera unica il frontale e una grafica nera interna, a tutta lunghezza, ne sottolinea la linea sottile. Le particolari luci diurne sottolineano la decisa personalità che caratterizza ogni Range Rover. Questi gruppi ottici risparmiano energia elettrica e durano quanto il veicolo. La qualità della loro luce è simile a quella del giorno, quindi meno affaticante nella guida notturna.

Di notte, o con scarsa visibilità, la guida è facilitata dall'opzionale Auto High Beam Assist (AHBA), che passa automaticamente dai fari abbaglianti a quelli anabbaglianti incrociando veicoli che procedono in senso opposto.

Sono a disposizione quattro diversi modelli di fari LED, al vertice dei quali si trovano i fari Matrix-laser LED. I laser migliorano la visibilità notturna, ampliando a 550 metri la portata degli abbaglianti. Il dispositivo Adaptive Front Lighting orienta il cono di luce secondo l'angolo di sterzo, mentre la tecnologia matrix oscura selettivamente i singoli LED per ottimizzare la distribuzione dei raggi luminosi, rendendo possibile l'impiego dei fari di profondità senza abbagliare le vetture che procedono in senso opposto.

I fari opzionali Matrix LED consentono l'adozione dell'Adaptive Driving Beam (ADB). Questo dispositivo suddivide la luce dei fari abbaglianti in impercettibili strisce verticali, controllabili indipendentemente le une dalle altre, oscurando selettivamente solo le aree del fascio luminoso che abbaglierebbero i guidatori che sopraggiungono in senso contrario, per la massima visibilità e sicurezza. Il sistema Adaptive Front Lighting System (AFS) ottimizza l'illuminazione adeguandola alla situazione di guida: città, campagna, autostrada, cattivo tempo. I due dispositivi ADB ed AFS operano congiuntamente per garantire la massima visibilità in ogni condizione.

I fari Matrix-laser LED sono caratterizzati anche dalle particolari luci diurne e dagli indicatori di direzione animati, che scorrono attraverso i fari nella direzione di svolta migliorando, le sicurezza nelle manovre. La tecnologia degli abbaglianti laser offre una luminanza cinque volte maggiore dei LED standard. Operativo oltre gli 80 km/h, ed in assenza di altre luci esterne, il sistema offre una visibilità di oltre mezzo chilometro.

I sottili fendinebbia LED sottolineano ulteriormente il binomio design-tecnologia, integrandosi perfettamente nella grafica nera che circonda in basso la scocca del veicolo.

I gruppi ottici posteriori LED riprendono la raffinatezza dei fari con una grafica 3D e sono completati da una luce di arresto integrale posta in alto; questa, di tipo hidden-until-lit con vetro trasparente, impiega la tecnologia light-guide con micro-ottiche integrate per ottenere un'illuminazione gradevole ed omogenea. I retronebbia LED infine armonizzano con la grafica nera a contrasto e sono visibili anche lateralmente.

L’abitacolo: uno spazio di tranquillità

Il design dell’abitacolo è coerente con quello dell’esterno, quindi ispirato all’eleganza e alla raffinatezza. Anche qui facendo uso delle più avanzate tecnologie, puntando una volta di più su materiali pregiati e sulla ricercatezza dei dettagli.

I sedili anteriori hanno la famosa posizione di guida “dominante”, ossia rialzata, senza dimenticare l’impostazione sportiva, sintetizzano il perfetto equilibrio fra il design orientato alle prestazioni, il supporto ottimale e il massimo comfort, offrendo fino a 20 possibili regolazioni, oltre alle funzioni di riscaldamento, raffrescamento e massaggio. Ottimizzati nel peso, e accuratamente progettati per liberare il maggiore spazio interno, questi sedili sono stati anche attentamente sagomati per facilitare la salita e la discesa di pilota e passeggeri.

Il sedile posteriore, abbattibile con suddivisione 40:20:40, offre un comfort eccezionale ed è disponibile – come quelli anteriori - con le opzioni riscaldamento e reclinazione elettrica. Il climatizzatore quadrizona (opzionale), e il sistema di ionizzazione dell'aria nell'abitacolo, rendono gli interni Velar ancora più confortevoli.

L’imponente traversa orizzontale della plancia è l'elemento che definisce l'architettura degli interni Velar. Vistosamente inclinato verso il parabrezza, con un’angolatura mai così acuta in una Land Rover, la plancia - dove spiccano sottili bocchette dell'aria - sottolinea le caratteristiche dinamiche di guida.

Al centro della plancia troviamo i due touchscreen da 10" ad alta definizione del nuovo sistema di infotainment Pivi Pro. Il sottile schermo “capacitivo” in policarbonato segue con precisione la lieve curva del cruscotto, integrandosi perfettamente a filo delle superfici. L’integrazione dei comandi del Terrain Response e del Terrain Response 2 nel Pivi elimina poi manopole e pulsanti tradizionali liberando uno spazio aggiuntivo nella consolle centrale ed enfatizzando ulteriormente l'approccio visivamente minimalista che pervade ogni aspetto del design Velar.

Il sistema di infotainment presenta due comandi rotativi multifunzione dai rivestimenti tattili in gomma e lunette Satin Chrome  e due schermi digitali integrati.

Di fronte al conducente sono disposti due quadranti analogici divisi da un display TFT da 5" oppure, di serie per i modelli PHEV, un Interactive Driver Display da 12,3". Questo cruscotto virtuale ad alta definizione offre al guidatore l'opportunità di sperimentare un'alta tecnologia che gli consente di stabilire le priorità delle informazioni desiderate: una configurazione con due quadranti e pannello informazioni al centro, un solo quadrante con due pannelli informazioni, o la visualizzazione piena della mappa.

Il pilota può inoltre selezionare le informazioni chiave desiderate - come la velocità, la navigazione turn-by-turn, e gli avvisi dei sistemi di sicurezza attiva - e visualizzarle sull'Head-Up Display a colori di ultima generazione. Le immagini virtuali proiettate sul parabrezza appaiono sospese nel vuoto a circa due metri davanti al guidatore che può pertanto visionarle rimanendo concentrato sulla strada.

Materiali pregiati e finiture di grande qualità sottolineano lo status della Velar. La particolare architettura orizzontale dell’abitacolo è “firmata” con il nuovo motivo a sbalzo Cut Diamond, che lega la plancia alle portiere enfatizzando la spaziosità dell'abitacolo

Questo nuovo design ricorre in forma discreta in tutto l'interno: i sedili ne ripropongono un'interpretazione nel traforo della pelle Windsor o del tessuto premium, mentre il motivo Cut Diamond è parte integrante dei fregi della struttura in acciaio inox dei diffusori abbinati ai sistemi audio Meridian, a 17 o 23 altoparlanti. Piccole finezze per chi è attento ai dettagli.

Unico nel segmento dei SUV di lusso, l'innovativo materiale tessile premium viene offerto come alternativa no-cost ai rivestimenti in pelle. Progettato in collaborazione con la Kvadrat, il maggior produttore europeo di tessili pregiati, questo materiale sostenibile, in tinta Dapple Grey, è costituito da un tessuto misto lana e crea un'efficace contrasto con gli inserti scamosciati, in opzione.

La fibra scamosciata è stata invece ottenuta da bottiglie di plastica riciclata e convertita in un tessuto non tessuto molto soffice al tocco. Uno speciale rivestimento le ha consentito di superare i più rigorosi test Land Rover di durata, e la ha regalato la possibilità di essere facilmente pulibile.

Sui modelli standard i rivestimenti Suedecloth e Luxtec presentano una doppia cucitura. Sugli allestimenti S ed SE i rivestimenti sono invece in pelle traforata di alta qualità. L'R-Dynamic HSE presenta un rivestimento in soffice e pregiata pelle traforata Windsor, che si estende anche al cruscotto e ai vani delle portiere.

Le finiture artigianali esaltano infine il look naturale e la trama dei materiali. La scelta a disposizione dei clienti comprende un rivestimento in legno Satin Blonde Linear, “marezzato” chiaro con finitura satinata a “poro aperto”, dal carattere arioso e moderno, ed il prestigioso Argento Pin-stripe, caratterizzato da una finitura lucida e da striature argentee che valorizzano la grana del legno. Un'altra finitura importante è quella in fibra di carbonio e rame, ottenuta tessendo la fibra di carbonio con i fili di rame e sovrapponendovi un rivestimento lucido, a rappresentare il lusso sportivo.

Le luci ambiente a LED illuminano l'abitacolo di un accogliente chiarore diffuso, che mette in risalto le forti linee strutturali e i materiali, creando un'atmosfera estremamente confortevole. L'illuminazione ambiente configurabile offe la scelta fra dieci diverse opzioni di colori.

Anche se la raffinatezza degli interni è prioritaria per tutte le Range Rover, la versatilità resta un punto di forza. L'efficienza della scocca leggera in alluminio della Velar, ed il passo di 2.874 mm, sono alla base di un'eccezionale spaziosità dell'abitacolo. Il poggiabraccia centrale scorrevole è diviso in due parti, consentendo agli occupanti dei sedili anteriori di regolare a piacimento la propria metà; sotto al poggiabraccia si nasconde poi un vano con portalattine e uno spazio portaoggetti della capacità di quattro litri. Un secondo portalattine è sotto il coperchio a filo della consolle, accanto al Drive Selector. Il vano portaguanti, refrigerato, ha una capienza di 7,5 litri.

La prima fila di sedili dispone di due prese USB, la seconda di una presa a 12 Volt. Disponibili col Power Pack 2 due prese USB aggiuntive alla fila 2 e una a 12 Volt nel bagagliaio.

Gli spaziosi portaoggetti ricavati nei vani delle portiere possono contenere bottiglie da 750 ml. Dietro il touchscreen posto più in basso, la consolle centrale offre un ulteriore spazio portaoggetti, ideale per nascondere alla vista smartphone e chiavi.

Il volume di carico del bagagliaio come dicevamo è di ben 748 litri   . La suddivisione 40:20:40 dei sedili rivela anche lo sportello per il trasporto di sci o altri oggetti lunghi. E nel bagagliaio sono alloggiate le leve di sblocco a distanza dei sedili, per facilitarne l'abbattimento.

L'opzione del portellone motorizzato a comando gestuale facilita il carico di bagagli pesanti o voluminosi; con la chiave in tasca basta passare un piede sotto il paraurti, senza dover usare il telecomando o il pulsante di apertura e specifici sensori rilevano il movimento provocando l'apertura del bagagliaio.

Il nuovo 2 litri quattro cilindri P400e Plug-in offre una grande raffinatezza di guida, con i suoi 404 CV e 640 Nm di coppia, erogati dal motore a benzina da 300 CV e da quello elettrico da 105 kW, ed un'accelerazione 0-100 km/h in 5,4 secondi. La batteria agli ioni di litio da 17,1 kWh montata sotto il pavimento del bagagliaio può essere ricaricata all'80% in soli 30 minuti con una colonnina DC (50 kW) o in 100 minuti con una wallbox da 7 kWh. Con un'autonomia all-electric di 53 km a emissioni zero, consumi fino a 2,2 litri / 100 km , ed emissioni di CO2 di soli 49 g/km la Range Rover Velar è oggi ancor più green.

Il propulsore PHEV è accoppiato ad una trasmissione automatica ad otto rapporti, leggera ed efficiente che contribuisce a bassi consumi ed emissioni.

Colin Kirkpatrick, Chief Product Engineer di Range Rover Velar, dichiara: "La nuova Range Rover Velar P400e possiede tutta la caratteristica raffinatezza Range Rover. Ha una guida divertente e scorrevole, e la stessa potenza di un tre litri a benzina ma con maggiore coppia e migliori consumi. Sono presenti tutte le capacità all-terrain Velar, con equivalente luce libera dal suolo tra il modello ibrido e quello non elettrificato. Ed ancora, l'autonomia in propulsione elettrica di 53 km significa poter realisticamente andare al lavoro o a passeggio in città ad emissioni zero. Crediamo che, con il nostro infotainment Pivi e l'app Remote - che segnala le stazioni di ricarica più vicine, la carica della batteria e consente di predisporre il veicolo per la migliore autonomia - la nostra Velar sia davvero irresistibile per chi desidera possedere un veicolo elettrico."

La ricarica della Velar può essere effettuata in tre modi, il più veloce dei quali è con una stazione rapida da 50 kW DC, che porta la batteria all'80% in soli 30 minuti . Con un cavo Mode 3 e una wallbox da 7 kW (32 A), la stessa carica viene raggiunta in un'ora e 40 minuti. Tramite presa domestica impiega invece 5 ore e 29 minuti, per raggiungere l'80% di carica (10 A; a seconda dei mercati e dell’hardware) .

Oltre al risparmio di tempo e denaro, la PHEV garantisce anche un elevato valore residuo.

La scelta fra le tre modalità di propulsione dipende dal tipo di percorso, urbano o su lunghi percorsi autostradali:

1.           Modalità EV (Electric Vehicle) - il veicolo viaggia utilizzando solo il motore elettrico, alimentato dall'energia della batteria.

2.           Modalità HYBRID (modalità di default) - combina la propulsione elettrica con quella del motore a benzina. Questa modalità ottimizza il comfort e l’economia offerti dal sistema ibrido che abbina senza soluzione di continuità la propulsione del motore elettrico e del motore termico. La strategia del veicolo si adatta alle condizioni di guida e alla carica residua della batteria. Inoltre, inserendo una destinazione nel navigatore la funzione Predictive Energy Optimisation (PEO) il sistema integra intelligentemente la rotta e la posizione GPS per massimizzare risparmio e comfort sul percorso selezionato.

3.           Modalità SAVE - dà la priorità al motore a combustione mantenendo lo stato di carica della batteria al livello preselezionato, per utilizzarla in un determinato punto del viaggio - ad esempio in aree urbane.

RANGE ROVER VELAR P400e

•             Potenza/coppia complessive: 404 CV / 640Nm†

•             Consumo combinato (WLTP): 2,2 litri/100km

•             Emissioni combinate di CO2 (WLTP): 49g/km

•             Tempo di ricarica veloce (50 kW): 0-80 % in 30 minuti

NUOVI SEI CILINDRI INGENIUM DIESEL

L'ultima generazione di motori sei cilindri Ingenium 3.0 litri diesel - sviluppata intenamente dalla Range Rover - è disponibile con tecnologia MHEV a 48 Volt per la migliorare efficienza e reattività.

La soluzione MHEV a 48 Volt soddisfa i più severi standard mondiali sulle emissioni. Dal punto di vista tecnico questo sistema impiega un generatore/starter a cinghia (BiSG) - montato nel vano motore - che recupera l'energia normalmente persa in decelerazione per immagazzinarla in una batteria agli ioni di litio da 48 Volt alloggiata sotto il bagagliaio. Questa assiste il motore in accelerazione, e contribuisce anche alla raffinatezza e alla reattività del sistema stop/start.

Il diesel sei cilindri in linea D300 eroga 300 CV con 650 Nm di coppia, ed accelera da 0 a 100 km/h in 6,5 secondi. Turbo sequenziali in serie e l'avanzato sistema di post-trattamento lo pongono fra i diesel più puliti del mondo. Le innovative tecnologie includono un nuovo sistema di iniezione ad alta pressione che opera fino a 2.500 bar con cinque iniezioni per ciclo, con quantità ridotte fino a 0,8 milligrammi in 120 microsecondi (0.00012 secondi).

Il ricircolo dei gas di scarico e i due turbo sequenziali a geometria variabile sono altri due elementi di eccellenza tecnica. I nuovi motori possono erogare il 90% della potenza massima a 2000 giri/1' in poco più di un secondo.

I nuovi Ingenium diesel in linea sono a norma Euro 6d-final con la tecnologia MHEV a 48 Volt che incrementa la reattività e l'economia di consumo: ecco perché sono fra i motori più puliti del mondo.

Il 2.0-litri, diesel Ingenium a 4 cilindri D200 eroga 204 CV con emissioni di CO2 da 165 g/km e consumi fino a 6,3 l/100km . Questo propulsore è anche disponibile con tecnologia MHEV per avere una maggiore efficienza.

Il peso è stato ridotto di 2 kg rispetto al motore di precedente generazione mentre la temperatura ottimale viene raggiunta più rapidamente grazie al sistema di raffreddamento sdoppiato con controllo elettronico della pompa del refrigerante e mappatura del termostato. Per risparmiare energia il sistema di lubrificazione varia la portata secondo il carico e il regime di giri.

Anche i cambiamenti ai sistemi di sovralimentazione e alla combustione hanno contribuito alla riduzione del peso, mentre gli attriti interni sono diminuiti del 17 %. Una combinazione di contralberi con ingranaggi rotoidali e molle rotazionali, iniettori a solenoide e monoblocco rigido in alluminio offrono la migliore raffinatezza al guidatore. I contralberi minimizzano vibrazioni e rumori, il sistema di iniezione a 1800 bar a solenoide riduce il rumore polverizzando più finemente il carburante. il risultato è una combustione più regolare e costante.

La gamma motori della Range Rover Velar:

•             D200 – 204 CV, 2.0-litri 4 cilindri diesel MHEV, 430 Nm di coppia a 1750-2500 rpm, trasmissione automatica 8 rapporti, AWD

•             D300 – 300 CV, 3.0-litri 6 cilindri diesel MHEV, 650 Nm di coppia a 1500-2500 rpm, trasmissione automatica 8 rapporti, AWD

•             P250 – 250 CV 2.0-litri 4 cilindri benzina, 365Nm di coppia a 1300-4500 rpm, trasmissione automatica 8 rapporti, AWD

•             P400e – 404 CV, 2.0-litri 4-cilindri benzina PHEV, 640 Nm di coppia a 1,500-4,400 rpm

La scocca della Velar è stata progettata e realizzata per offrire il massimo del comfort, della dinamica e delle capacità all-terrain. Le sofisticate sospensioni anteriori a doppi bracci oscillanti ad esempio seguono i principi della progettazione automobilistica racing, con giunti e cuscinetti particolarmente rigidi per assicurare una sterzata precisa e grande maneggevolezza. L'alluminio è largamente impiegato per ridurre il peso, mentre i bracci inferiori in acciaio garantiscono la massima durata nelle ardue condizioni dell'off-road.

L'assale posteriore Integral Link, con braccetti di convergenza e bracci oscillanti superiori in alluminio forgiato, garantisce l'elevata rigidità laterale necessaria ad un'impareggiabile e precisa maneggevolezza e la minore rigidità longitudinale richiesta per offrire comfort e raffinatezza ai massimi livelli. Integral Link è il sistema di sospensioni posteriori più raffinato ed efficace oggi disponibile; garantisce inoltre un impiego dello spazio particolarmente funzionale, minimizzando l'ingombro delle sospensioni a tutto vantaggio dello spazio del vano bagagli.

Questo sistema offre anche un'eccezionale articolazione delle ruote, assicurando che la Velar possa superare qualsiasi terreno. Con angolo di attacco fino a 27,5°, angolo di dosso fino a 23,5° e angolo di uscita fino a 29,5° la Velar stabilisce nuovi standard di capacità off-road nel segmento dei SUV medi.

Sospensioni a molle elicoidali e Adaptive Dynamics sono di serie sulle sei cilindri Base, S ed SE ††, mentre sulle sei cilindri e sulle quattro cilindri HSE sono di serie le sospensioni pneumatiche a controllo elettronico. La luce libera da terra è 213 mm con le sospensioni a molle e 251 mm con quelle ad aria. Questa dotazione garantisce un comfort impareggiabile e capacità in off-road significativamente superiori.

Oltre i 105 chilometri orari l'altezza di marcia delle sospensioni pneumatiche diminuisce di 10 mm, per ridurre la resistenza aerodinamica e migliorare i consumi. La funzione Auto Access Height abbassa poi automaticamente le sospensioni di 40 mm quando il motore viene spento, facilitando la salita e la discesa di pilota e passeggeri.

In modalità off-road, ad una velocità inferiore ai 50 km/h, l'altezza di marcia aumenta di 46 mm rispetto alla modalità Normal, con un'altezza da terra di ben 251 mm, primato del segmento, per poi scendere automaticamente di 18 mm a velocità comprese fra i 50 e gli 80 km/h. Questo produce una combinazione ideale di stabilità, comfort e altezza da terra durante i viaggi lunghi su superfici sconnesse o strade non asfaltate.

Le sospensioni pneumatiche   sono di grande aiuto anche nel superamento dei guadi. La funzione Grounding Detection può automaticamente alzare il veicolo per superare eventuali ostacoli sommersi che il guidatore non può vedere. L'aumento dell'altezza da terra può essere azionato premendo il freno ed un pulsante sul touchscreen. Essendo autolivellanti, le sospensioni pneumatiche infine mantengono l'altezza di marcia ottimale anche con un rimorchio o con un carico pesante, per il massimo comfort dei passeggeri. E ancora si dimostrano utilissime per agganciare un rimorchio o durante il carico e lo scarico: i comandi nel vano bagagli consentono di alzare o abbassare le sospensioni rispettivamente di 50 mm.

Il sistema Adaptive Dynamics è standard su tutti i modelli sei cilindri e PHEV, e sui quattro cilindri HSE. Controllando i movimenti delle ruote e della scocca cento volte al secondo, il dispositivo varia senza soluzione di continuità la funzione di ammortizzazione ai quattro angoli del veicolo. Ciò assicura che la rigidità delle sospensioni sia ottimale per le condizioni di guida, migliorando il comfort di marcia e la maneggevolezza. Esiste anche una taratura specifica per la guida in off-road.

Il sistema Configurable Dynamics consente poi al conducente di predisporre le regolazioni del veicolo a seconda delle proprie preferenze, tramite il touchscreen. Nella regolazione Dynamic Mode, la risposta all'acceleratore è più rapida, i cambi di marcia vengono anticipati per uno stile di guida sportivo, le sospensioni sono più rigide e l'assistenza del servosterzo viene ridotta, per offrire un maggiore feedback al pilota. Inoltre, il Configurable Dynamics consente di regolare ogni parametro singolarmente; ad esempio, la risposta rapida all'acceleratore può essere abbinata alla regolazione standard delle sospensioni.

Lo sterzo servoassistito della Velar (EPAS) è stato studiato per offrire un feedback molto particolare che si traduce in un comando preciso e sensibile. L'ottimizzazione degli algoritmi di compensazione dell'attrito e dell'inerzia assicurano poi una risposta dello sterzo molto intuitiva e il sistema attivo di ritorno innesca un naturale effetto “autocentrante”, con lo sterzo che ritorna in posizione di marcia in rettilineo. Questo sistema a rapporto variabile garantisce una reattività che aumenta con i giri del volante.

L'EPAS migliora anche l'efficienza, poiché assorbe energia solo quando il volante viene ruotato, contribuendo a diminuire i consumi nel ciclo combinato EU, fino al 3% rispetto ai sistemi idraulici.

Il sistema Torque Vectoring by Braking (TVB), di serie su tutti i modelli, incrementa ulteriormente l'agilità del veicolo. Se viene rilevato l'inizio di un sottosterzo nell'ingresso in curva, il dispositivo può frenare dolcemente le ruote interne - in particolare quella posteriore - per contribuire a mantenere la traiettoria desiderata. Il TVB è utile anche a bassa velocità su superfici a scarsa aderenza, come fango o neve.

Velar vanta un ventaglio di tecnologie che garantiscono prestazioni di altissimo livello sia su asfalto che in off-road.

La più importante di queste è la trazione integrale intelligente con controllo di coppia on demand (AWD), che ottimizza la distribuzione della coppia a seconda delle condizioni, dalla guida dinamica su asfalto alla partenza su superfici ghiacciate.

Il sistema è realizzato a partire da una scatola di rinvio a singola gamma di rapporti con frizione multidisco a bagno d'olio e trasmissione a catena all'assale anteriore. Oltre alla silenziosità ed alla compattezza, il maggior pregio del sistema è la velocità: in base alle condizioni può completare in soli 165 millisecondi la transizione da un 100% di coppia al posteriore al bloccaggio; il trasferimento della coppia all'asse anteriore può essere completato in soli 100 millisecondi. Ciò rende il sistema AWD molto reattivo, e consente performance eccellenti in ogni situazione.

La distribuzione della coppia fra i due assali è gestita dall'Intelligent Driveline Dynamics (IDD), un raffinato sistema di controllo progettato in Jaguar Land Rover. Dai vari sensori posti intorno al veicolo, l'IDD riceve dati che includono l'angolo di sterzo, la posizione dell'acceleratore, l'accelerazione laterale e l'imbardata. Con questi dati l'IDD calcola ininterrottamente l'attrito fra l'area di contatto a terra dello pneumatico e la superficie del terreno - e quanto del grip disponibile venga effettivamente utilizzato.

L'Active Locking Rear Differential, (differenziare posteriore autobloccante) disponibile sui modelli a sei cilindri, offre diversi vantaggi su asfalto ed in off-road. Il controllo elettronico del pacco frizioni a bagno d'olio consente infatti al differenziale di ottimizzare la distribuzione della coppia fra le ruote posteriori in funzione del trasferimento di carico e dell'attrito della superficie, massimizzando così la trazione in partenza, in uscita dalle curve e nell'offroad impegnativo.

Il Terrain Response 2 di Land Rover consente di effettuare una serie di regolazioni del veicolo in base alle condizioni del terreno, con la scelta fra le modalità Eco, Comfort, Grass-Gravel-Snow, Mud-Ruts, Sand, Dynamic e Automatic. Ognuno di questi programmi modifica le tarature del motore, della trasmissione, della trazione integrale, delle sospensioni e dei sistemi di controllo della stabilità, fino ad ottenere la trazione e la compostezza ottimali.

Le credenziali all-terrain da primato della classe della Velar sono corroborate da un consistente portafoglio di tecnologie off-road. Le videocamere montate sulla Velar hanno consentito tre importanti dispositivi, come l'opzionale 3D Surround Camera, il ClearSight Ground View ed anche la Rear Camera.

Il sistema Rear Camera migliora la visibilità in retromarcia. Posizionata sopra la targa, la videocamera consente diverse visualizzazioni, incluse la Reverse View, la Rear Junction View e l'Hitch Assist. Il sistema funziona sovrapponendo la sagoma del veicolo e la traiettoria prevista sulle immagini della videocamera. Questo consente una maggiore precisione in parcheggio e manovra, specialmente in Reverse View Mode.

Con il Rear Junction View, il guidatore ha una visuale grandangolare (180°) della strada per compensare l'ingombro. La videocamera ad alta risoluzione con grandangolo consente di vedere oggetti fino a 2 metri di altezza a distanza variabile fra 1 e 60 metri dal paraurti posteriore. Per il traino, l'Hitch Assist aiuta la retromarcia guidando il gancio di traino verso il giunto del rimorchio. Il sistema sovrappone alle immagini del touchscreen le linee guida indicanti la giusta traiettoria verso il rimorchio, aiutando la precisione della manovra.

L'All Terrain Progress Control (ATPC) funziona come un cruise control a bassa velocità e governa la velocità del veicolo sui terreni più impegnativi, in modo tale che il guidatore possa concentrarsi solo sul volante, senza doversi occupare di acceleratore e freni. Il sistema viene attivato premendo un pulsante e la velocità desiderata è inserita tramite i comandi del cruise control sul volante.

L'ATPC lavora anche in retromarcia ed è operativo fra i 3,6 ed i 30 km/h. E' particolarmente utile nell'off-road in ambienti difficili, dove è richiesto un avanzamento lentissimo e costante per preservare la compostezza del veicolo e il comfort dei passeggeri.

Il Low Traction Launch consente di partire dolcemente su superfici a scarsissima aderenza. Il sistema, attivato tramite il touchscreen inferiore del sistema di infotainment, rende particolarmente progressiva la risposta dell'acceleratore, riducendo la possibilità di slittamento. Al di sopra dei 30 km/h, la taratura dell'acceleratore ritorna automaticamente a quella del Terrain Response precedentemente selezionata.

L'Hill Descent Control (HDC) si avvale dell'ABS per controllare la velocità del veicolo su discese ripide, senza che sia necessario l'intervento del guidatore. L'HDC include il Gradient Release Control, che nelle partenze in discesa gestisce il rilascio graduale dei freni.

Il menù 4x4 offre le informazioni sulle pendenze - il display mostra i gradi di inclinazione e le immagini delle video camere anteriore e posteriore - oltre ai dati usuali come l'angolo di sterzo, la distribuzione della coppia, l'articolazione delle sospensioni e le rilevazioni del Wade Sensing.

Pivi Pro, il più avanzato infotainment di Land Rover, offre un'interfaccia reattiva e intuitiva, con la grafica nitida in alta definizione dei due touchscreen da 10".

La nuova architettura elettrica EVA 2.0 sottende tali sistemi come i dispositivi di sicurezza, e dell'aerazione nell’abitacolo, assicurandone una risposta immediata. Ne fanno parte 85 ECU che consentono il funzionamento dei sistemi di assistenza alla guida e i dispositivi di bordo. I due modem Qualcomm 4G/LTE - uno dedicato al SOTA, l'altro alle app e allo streaming - offrono, grazie all'EVA 2.0, avviamento rapido e connettività senza soluzione di continuità. Pivi Pro è alimentato separatamente, cosicché il cliente non deve attendere di caricare il sistema per inserire i dati di navigazione. Il sistema impiega processori Snapdragon ad alte prestazioni e il sistema operativo QNX, per un'esperienza reattiva ed intuitiva.

L'home screen è il cuore del sistema, ed è perfettamente customizzabile, ad esempio per aggiornare la situazione del traffico o il particolare percorso. La struttura orizzontale del menù rende possibile controllare le operazioni giornaliere direttamente dalla schermata home, in uno o due tap, per accedere al telefono, ai media o alla navigazione, riducendo le possibilità di distrazione del guidatore.

Il Pivi Pro connette due smartphone tramite Bluetooth, facilitando le comunicazioni, ad esempio se si desidera telefonare con due cellulari diversi allo stesso tempo. Per effettuare chiamate in uscita si può cambiare smartphone direttamente dalla schermata home con due tap.

Pivi Pro comprende la propria sorgente di energia ricaricabile. Questo consente al dispositivo di restare in stand by quando il veicolo è spento. Quando il guidatore sblocca le portiere il Pivi Pro è pronto in pochi secondi a cominciare lo streaming musicale o la navigazione. La ricarica degli smartphone e degli altri dispositivi è garantita dalle prese USB (USB-C e USB-A) - e dalle due opzionali ai sedili posteriori.

Amazon Alexa ora è disponibile sulla Range Rover Velar dotate di infotainment Pivi Pro e Online Pack 3 La perfetta integrazione porta nell'auto lla familiare Alexa e fornisce un'interazione vocale naturale con le funzionalità di navigazione e intrattenimento di Pivi Pro. Usa alexa per impostare destinazioni o trovare punti di interesse lungo il percorso, per lo streaming, le liste e i promemoria, le chiamate e controllare la tua smart home. 4

Con Pivi Pro e Online Pack il cliente non si deve più preoccupare del consumo dati o dell'acquisto della SIM. Infatti, la Velar è equipaggiata con eSIM, dual modem e piano dati che consente lo streaming illimitato di musica (secondo abbonamento) dalle app integrate Spotify, Deezer o TuneIn. Sono disponibili gli aggiornamenti delle mappe e i bollettini del tempo e della viabilità e il pagamento parcheggi con app Park & Pay.  E' disponibile anche l'opzione Wi-Fi Enabled con piano dati per connettere i dispositivi preferiti.

Per gli aggiornamenti software non è necessario recarsi in officina: la Velar impiega il SOTA (Software Over The Air) per le ultime versioni delle mappe, delle app e del software. Il sistema ricerca automaticamente gli aggiornamenti e ne notifica la disponibilità all download sul touchscreen L'installazione parte solo a veicolo fermo, bloccato, con allarme inserito e finestrini chiusi. Il tempo residuo di installazione appare su una notifica pop-up. E' possibile programmare gli aggiornamenti con 14 giorni di anticipo all'orario preferito - come gli aggiornamenti di sistema di uno smartphone. I moduli possono essere aggiornati in wireless. Questi abbracciano i sistemi telematici, di infotainment e di controllo del veicolo, ottimizzando le performance del software e assicurando che il veicolo operi sempre ai massimi livelli. Un singolo aggiornamento può riguardare numerosi sistemi del veicolo.

A chi possiede il modello Plug-in P400e, Pivi Pro può indicare la posizione delle stazioni di ricarica e il costo d'uso relativo (ove supportato). Il sistema mostrerà lo stato di carica della batteria, e offrirà la scelta fra tre modalità di viaggio: Modalità ibrida, modalità EV e modalità Save. Con la nuova app Park and Pay   che consente i pagamenti a bordo, è possibile pagare i parcheggi tramite il touchscreen senza bisogno di monete o di usare lo smartphone.

E' offerto di serie lo Smartphone Pack con Apple CarPlay, che comprende Android Auto e Baidu CarLife, a seconda dei mercarti

La Range Rover Velar è stata la pioniera delle tecnologie di aerazione dell’abitacolo con il lancio del sistema Cabin Air Ionisation, nel 2017. Il sistema impiega una nanotecnologia che condensa l'umidità in abitacolo e la trasforma in nanoparticelle d'acqua dotate di carica elettrica, che decompongono le sostanze nocive eliminando allergeni, batteri e odori. Le microparticelle acquose durano di più e si disperdono meglio di quelle prodotte dagli ionizzatori convenzionali, rendendo salubre l'atmosfera più a lungo.

Il lancio del sistema Cabin Air Filtration ha messo la Velar all'avanguardia per la qualità dell'aria in abitacolo. Questo dispositivo filtra i particolati sottili che spesso si trovano in città, purifica e ricircola l'aria in abitacolo rendendola più pulita di quella esterna.

Azionato dal bottone PURIFY sul touchscreen, il sistema riduce allergeni e particolati fino a PM2.5. L'Advanced Cabin Air Filtration incorpora anche un filtro a carboni attivi che elimina gli odori sgradevoli e i composti organici volatili (VOC).

La modalità Purify può essere impostata per l'attivazione automatica. In questo caso se i sensori rilevano allergeni o particolati il dispositivo si accende automaticamente e purifica l'aria nell’abitacolo.

Il sistema Cabin Air Purification Plus migliora ancora la ionizzazione dell'aria con filtri PM2.5 ottimizzando l'atmosfera dell’abitacolo con l'immissione di aria fresca dall'esterno quando i sensori di CO2 rilevano valori al di sopra di livelli accettabili†††, apportando maggior benessere agli occupanti. L'alta concentrazione di CO2 può causare sonnolenza e diminuire la concentrazione del guidatore.

Questo dispositivo prevede inoltre la funzione Purify, che consente di programmare un ciclo di purificazione dell'aria interna, tramite l'azionamento del sistema di ventilazione e ricircolo del climatizzatore. E' sufficiente selezionare un orario di partenza tramite la Land Rover Remote App, o l'infotainment, per programmare un precondizionamento del clima e un ciclo di purificazione assicurando che l'aria interna sia pulita e non viziata, ancor prima del viaggio.

Il cliente può monitorare la qualità dell'aria interna ed esterna sul touchscreen centrale, e attivare quando richiesto la modalità Purify.

L'Active Road Noise Cancellation † rende l’abitacolo della Velar ancora più un'oasi di tranquillità. Il sistema funziona come le cuffie high-end, monitorando costantemente le vibrazioni trasmesse dalla strada e generando un'onda sonora in controfase necessaria per eliminare il rumore percepito nell’abitacolo. La riduzione minima del rumore di ben quattro decibel si traduce in un’atmosfera ancor più tranquilla. Il sistema è in grado di regolare il livello e la posizione dei suoni immessi nell'abitacolo in base al numero e alla posizione dei passeggeri rilevati dai sensori delle cinture di sicurezza. Questo riduce anche la fatica del guidatore nei lunghi viaggi, dovuta all'esposizione prolungata alle basse frequenze.

SICUREZZA E TECNOLOGIA SMART CAMERA

La scocca rigida e leggera grazie all'alluminio, i doppi bracci oscillanti anteriori e le sospensioni posteriori Integral Link, sono alla base della stabilità e della maneggevolezza, ma anche del comfort di marcia e della raffinatezza della dinamica di guida della Velar. La sicurezza passiva raggiunge livelli eccezionali: la Velar è stata progettata per ottemperare alle più severe normative mondiali relative ai crash test, assicurandosi le 5 stelle Euro NCAP. Velar ha conseguito un punteggio del 93% nella valutazione della protezione degli adulti a bordo, dell'85% per quella dei bambini e del 74% per quella dei pedoni.

La sicurezza Velar aumenta ancora con un ventaglio di sistemi di assistenza alla guida, incluso il Rear Collision Monitor che, se rileva un'inevitabile tamponamento da parte di un'auto che non accenna a rallentare, cerca di indurne il conducente a frenare azionando le luci di emergenza. I radar controllano costantemente il posteriore del veicolo, che tenta così di ridurre la severità dell'impatto. Questo dispositivo è complementare dell'esistente Autonomous Emergency Braking.

Il sistema Rear Camera migliora la visibilità in retromarcia. Posizionata sopra la targa, la videocamera consente diverse visualizzazioni, incluse la Reverse View, la Rear Junction View e l'Hitch Assist. Il sistema funziona sovrapponendo la sagoma del veicolo e la traiettoria prevista sulle immagini della videocamera. Questo consente una maggiore precisione in parcheggio e manovra, specialmente in Reverse View Mode.

Con il Rear Junction View, il guidatore ha una visuale grandangolare (180°) della strada per compensare l'ingombro. La videocamera ad alta risoluzione con grandangolo consente di vedere oggetti fino a 2 metri di altezza a distanza variabile fra 1 e 60 metri dal paraurti posteriore. Per il traino, l'Hitch Assist aiuta la retromarcia guidando il gancio di traino verso il giunto del rimorchio. Il sistema sovrappone alle immagini del touchscreen le linee guida indicanti la giusta traiettoria verso il rimorchio, aiutando la precisione della manovra.

AVVIAMENTO DA REMOTO E TELECOMANDO INDOSSABILE

Oltre al paio di telecomandi standard è disponibile una Activity Key di seconda generazione. Il dispositivo impermeabile, indossabile e a prova d'urto incorpora un orologio LCD. L'Activity Key consente di aprire/chiudere le portiere o anche avviare il veicolo rimanendovi vicino - rendendo inutile portare con sé un telecomando separato.

La Remote App per smartphone può fornire le informazioni più importanti sulla Velar, come il livello carburante, la posizione e lo storico dei viaggi, ed inoltre può bloccare/sbloccare il veicolo e controllare il clima tramite la funzione Park Heat, riscaldando o raffrescando l’abitacolo prima della partenza. Sui modelli PHEV si può controllare lo stato di carica della batteria, l'autonomia residua con propulsione elettrica, il tempo di ricarica e la temperatura nell’abitacolo tramite il Pre-Conditioning, che usa l'alimentazione di rete e non la batteria.

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Si chiamano Water Experience ed Essence Experience e sono le due nuove formule di Mercedes per far provare ai clienti i modelli più esclusivi del brand. Alla casa tedesca le chiamano “porte di accesso all’universo della Stella” ed effettivamente le supercar per essere provate hanno bisogno di contesti particolari. “L’acqua e le essenze sono, infatti, - spiegano alla Mercedes Benz Italia - i protagonisti di un viaggio caratterizzato dalla passione e dalla contaminazione tra mondi affini. Due inediti format per scoprire i valori del Marchio in modo nuovo e dal forte impatto emozionale. Ad accompagnare i clienti nella Water Experience è un idrosommelier, attraverso un raffinato ‘water tasting’. Un affascinante viaggio nel mondo dell’acqua che si conclude con una sailing experience a bordo di un catamarano. Essenze e profumi sono, invece, i protagonisti dell’Essence Experience, guidati questa volta da un Maestro Profumiere, che renderà il viaggio un terreno di esperienza, proprio come avveniva per i grandi viaggiatori del passato, che si scambiavano informazioni odori e profumi caratteristici dei luoghi visitati, rendendoli protagonisti anche delle guide turistiche dell'epoca”.

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Al 31 marzo 2022, in Italia risultano installati 27.857 punti di ricarica, in 14.311 infrastrutture di ricarica, o stazioni, e 11.333 location accessibili al pubblico. Lo scrive, nella consueta rilevazione trimestrale, Motus-E, associazione che raggruppa tutti gli stakeholders della mobilità elettrica.

Negli ultimi tre mesi, dunque, si è registrato un incremento di 1.833 punti di ricarica, +7%, mentre rispetto a marzo 2021, la crescita è del 34%, 7.100 punti di ricarica.

Nonostante l'aumento, “circa il 12% delle infrastrutture installate risulta attualmente non utilizzabile dagli utenti finali, in quanto non è stato finora possibile finalizzare il collegamento alla rete elettrica da parte del distributore di energia o per altre motivazioni autorizzative”, spiega l'Associazione.

In termini di potenza, il 93% dei punti di ricarica è in corrente alternata (AC), mentre il 7% in corrente continua (DC).

A livello geografico, il 57% circa dei punti di ricarica è distribuito nel Nord Italia, il 23% circa nel Centro mentre solo il 20% nel Sud e nelle Isole. La Lombardia con 4.592 punti è la regione più virtuosa, e da sola possiede il 16% di tutti i punti. In Piemonte è installato il 10% dei punti di ricarica. Stessa percentuale anche per il Lazio, mentre Emilia-Romagna e Veneto si aggiudicano il 9% a testa, e la Toscana l’8%. Le sei regioni, complessivamente, coprono il 64% del totale dei punti in Italia.

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Con i nuovi aggiornamenti software - Over-the-Air – cambiano di parecchio le Tesla. Ecco tutte le novità una per una

•             Statistiche di ricarica veicolo: le statistiche di ricarica nell’app Tesla aiutano a comprendere meglio il comportamento della tua auto durante la ricarica e come si relaziona ai costi e ai risparmi connessi alla ricarica. Più informazioni su questo aggiornamento sono accessibili nella pagina di supporto Comprendere le Statistiche di Ricarica.

•             Video Guide Aggiornate: i video di supporto includono Go Off-Grid, Powerwall Time-Based Control e Solar and Energy Value.

•             Miglioramenti ai controlli della climatizzazione: il precondizionamento del veicolo tramite l’app Tesla rimane ora attivo fino a 30 minuti dopo l’apertura di una portiera, rendendo più semplice caricare bagagli e passeggeri senza influenzare i controlli del clima.

•             Car Colorizer (tutte le auto eccetto Legacy Model S e Model X): Personalizza l’aspetto della tua auto che compare sul touchscreen e sull’app mobile con il Car Colorizer. Cambia il colore degli esterni toccando Controlli > Software > Icona Colorizer,  utilizzando Car Colorizer direttamente nel ToyBox.

•             Sonic the Hedgehog (escluse tutte le Model S e Model X prodotte prima di Marzo 2018): Salta nel videogioco originale di Sonic the Hedgehog. Sfida la gravità e sconfiggi Dr. Eggman diventando il riccio più veloce di tutti i tempi.

o             Model 3 e Model Y: è ora possibile nascondere la schermata della chiamata in corso, permettendo di visualizzare la prossima svolta quando la navgazione è attiva. Basta toccare l’icona della chiamata per riaprire la schermata.

o             Legacy Model S e Model X: le chiamate telefoniche in corso saranno ora visualizzare nella barra di status in alto sul touchscreen. Puoi rispondere, terminare la chiamata o scorrere le chiamate in qualsiasi momento dalla schermata.

•             Supporto nuova lingua: il touchscreen è ora disponibile in ceco.

Miglioramenti alla sicurezza e Autopilot

•             Sbrinamento spazzole tergicristalli (solo Model 3 e Model Y con hardware con spazzole riscaldate): Pulisci la neve e il ghiaccio dai tergicristalli per una visibilità migliorata. Per attivarlo, tocca l’icona di defrost delle spazzole tergicristalli nei comandi della climatizzazione. La funzione si disattiverà automaticamente dopo 30 minuti e si attiverà solo quando le temperature scendono sotto ai 10°C.

•             Salvataggio clip video della Dashcam (tutti i modelli eccetto Model S e Model X prodotte prima di marzo 2018): Salva velocemente le clip video della Dashcam aggiungendo l’icona Dashcam alla barra del menu rapido. Per farlo, tieni premuto e trascina l’icona in basso sulla barra. Tocca l’icona durante la guida per salvare una clip video.

•             Frenata rigenerativa in Autopilot (tutti i veicoli eccetto Legacy Model S e Model X): Autopilot utilizzerà ora più frenata rigenerativa alle basse velocità per una maggiore efficienza e un’esperienza di guida migliorata, specialmente nel traffico intense stop-and-go. Il maggiore utilizzo della frenata rigenerativa comporta un minore utilizzo del pedale del freno, con conseguente riduzione della rumorosità.

•             Tempi di ricarica stimati: i tempi di ricarica stimati sono ora più accurati tenendo conto della temperatura del pacco batterie quando l’auto è collegata al Suercharger, o a una colonnina di ricarica di terze parti.

•             Supercharger più vicini (tutti i veicoli eccetto Legacy Model S e Model X): Tocca la mappa per far apparire l’icona del fulmine e selezionala per visualizzare e filtrare la lista completa di Supercharger più vicini raggiungibili in base alla carica residua.

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In libreria “Principi di Yacht design” (casa editrice Nutrimenti) a cura di Massimo Paperini che ha presentato così l’ultima sua opera: ““Dedico questo mio lavoro, così impegnativo e allo stesso tempo affascinante, a tutti gli studenti, gli appassionati, i velisti, gli armatori ed i cantieri, affinchè possano comprendere più a fondo questa particolare disciplina che è la progettazione di una barca a vela, a metà tra arte e scienza.”

Ed è proprio il concetto di arte e scienza che affascina il mondo del design perché gli yacht sono ormai d’ispirazione per molti altri settori, dall’arredamento domestico al car design. Il libro esce in contemporanea con la quinta edizione inglese del testo, aggiornata alle ultime novità nella progettazione nautica. La traduzione è di Massimo Paperini, progettista e docente universitario che ha firmato oltre 400 progetti di imbarcazioni One-Off e di serie. Principi di Yacht Design si è affermato come il libro standard sull’argomento per i progettisti praticanti, gli studenti di architettura navale e i proprietari di barche più esigenti, nonché per l’industria della costruzione navale nel suo complesso.

Questa quinta edizione è completamente rivista e ampliata con un nuovo capitolo sui foil e una sezione aggiornata per riportare i cambiamenti negli standard ISO per lo scantling. Segue il progetto da zero di un cruiser da 41 piedi completamente nuovo per dimostrare l’applicazione pratica della teoria del progetto dello yacht. In questo modo, esamina ogni aspetto del processo di progettazione di barche a vela e barche a motore.

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"Alexa, prenota un test drive". Così, da casa si può entrare nell’universo della Stella, con l'assistente vocale di Amazon. Grazie alla nuova Skill ‘Mercedes-Benz’ disponibile su Alexa infatti è oggi, infatti, possibile ricercare la concessionaria più vicina, prenotare un test drive o richiedere un preventivo tramite Alexa. Un nuovo touch point che si integra con quelli già esistenti e rende ancora più coinvolgente la customer journey. Per attivare l’interazione con l’assistente vocale e utilizzare le funzionalità offerte dalla Skill è sufficiente pronunciare il comando: "Alexa, avvia Mercedes-Benz"

"Questa nuova funzionalità è l’esempio di come gli strumenti digitali, integrati con l’esperienza fisica, rappresentino sempre più un elemento strategico della customer journey”, ha dichiarato Alessia Argento Digital Customer Journey Manager di Mercedes-Benz Italia. “Ci consentono di intercettare un pubblico giovane e allo stesso tempo di generare opportunità di vendita da mettere a disposizione della nostra Rete attraverso strumenti di fidelizzazione e conquista, innovativi e dinamici".

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Si chiama proprio così: “La Prima by Bocelli” ed è la nuova ammiraglia della gamma Fiat 500 elettrica che grazie al super stereo della JBL da 320 W- prima city car al mondo dotata della tecnologia "Virtual Venues" per un'esperienza audio senza paragoni – si è avvalsa dell'esperienza del tenore vivente più popolare al mondo, il Maestro Andrea Bocelli, e ha scelto come colonna sonora della campagna di comunicazione il nuovo singolo in arrivo di Matteo Bocelli.

«Il successo strepitoso della Nuova 500 La Prima, il top di gamma della nostra icona elettrica, ci ha fatto capire che il nostro cliente desidera un prodotto premium, che sia molto italiano e molto iconico: insomma, ricerca e vuole il meglio del Made in Italy - dichiara Olivier Francois, CEO FIAT e Global CMO di Stellantis -. Ed è proprio in Italia che si trova la massima espressione dell’arte, della bellezza, della musica. Per questo, insieme al maestro Andrea Bocelli, abbiamo creato l'esperienza di ascolto perfetta per esaltare la silenziosità di un'auto. E grazie alla tecnologia di JBL, impreziosita dall’eccellente sistema delle Virtual Venues, assicuriamo ai nostri clienti un’esperienza di ascolto immersiva e perfettamente su misura. Questo rivoluzionario impianto premium, dunque, completa un’autentica icona italiana, creata orgogliosamente in Italia per il mondo, capace di regalare a tutti il più autentico spirito italiano».

Dal punto di vista tecnico la 500 La Prima by Bocelli è di colore nero e propone di serie il “Sanitizing Glove Box”. Il dispositivo prevede l’integrazione di una lampada a raggi UV-C all’interno del vano portaoggetti del cruscotto e aiuta a sanificare la superficie del proprio smartphone, delle chiavi di casa e di altri piccoli oggetti di uso quotidiano. Al cliente sarà sufficiente depositare i propri oggetti personali nel cassettino, chiuderlo e azionare il sistema tramite l’apposito pulsante posto sulla console centrale. Un indicatore blu esterno e un segnale acustico informano quando il ciclo di irradiazione della durata di tre minuti è completato.

La nuova top di gamma indossa inoltre numerosi "gioielli" di design e tecnologia: l’inimitabile Capote Monogram Fiat nella versione cabrio, il sistema infotainment con display touchscreen ad alta definizione da 10,25”, i fari full led, i cerchi da 17” diamantati, il badge dedicato “La Prima”, oltre a interni premium con plancia intrecciata e sedili beige ghiaccio, che presentano la firma FIAT. La nuova versione si caratterizza per una tecnologia all'avanguardia, con un'autonomia di 320 km di autonomia, certificati dal rigoroso ciclo di omologazione WLTP, che sale fino a 460 km se usata nel traffico cittadino. Non da ultimo, la Nuova 500 è la prima city-car con guida assistita di livello 2.

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Tutta nuova la BMW X7 è diventata rapidamente il modello BMW di maggior successo nella classe di lusso. Ed ora il profilo del carattere unico del più grande Sports Activity Vehicle (SAV) del marchio è stato affinato con perfezionamenti del design - in particolare un frontale di grande impatto visivo - più un pacchetto M Sport dal nuovo look, cerchi in lega leggera fino a 23 pollici (una novità assoluta per BMW) e il sistema di controllo/operazione iDrive di ultima generazione che include il BMW Curved Display e il BMW Operating System 8.

La nuova BMW X7 è un pilastro centrale dell'offensiva di prodotto in corso nella parte più esclusiva della gamma di modelli della casa automobilistica premium. La nuova X7 sarà prodotta nello stabilimento del BMW Group di Spartanburg, il centro di competenza per i modelli BMW X nello stato americano del South Carolina. Il lancio sul mercato mondiale della nuova BMW X7 inizierà nell'agosto 2022.

La gamma di motori è guidata da un nuovo V8 a benzina da 4,4 litri per la BMW X7 M60i xDrive, che deriva dai motori che alimentano le auto ad alte prestazioni della BMW M GmbH. La tecnologia M TwinPower Turbo e un collettore di scarico a fasce incrociate conferiscono all'unità 390 kW/530 CV con una coppia massima di 750 Nm (553 lb-ft) uno sviluppo di potenza impressionante.

Un motore sei cilindri in linea di ultima generazione fa il suo debutto nella BMW X7 xDrive40i (consumo di carburante combinato: 10,5 - 9,2 l/100 km [26,9 - 30,7 mpg imp]; emissioni di CO2: 240 - 210 g/km nel ciclo WLTP; cifre nel ciclo NEDC: -). Vanta una ricchezza di innovazioni per il processo di combustione, lo scambio di gas, il controllo delle valvole, l'iniezione e il sistema di accensione che migliorano sia le prestazioni che l'efficienza. La potenza del nuovo motore è di 35 kW/47 CV in più rispetto all'unità precedente, a 280 kW/380 CV, mentre la coppia massima sale di 70 Nm a 520 Nm e può essere aumentata fino a 540 Nm con l'ingresso del sistema mild hybrid.

Gli aggiornamenti dettagliati del motore diesel a sei cilindri in linea della nuova BMW X7 xDrive40d hanno prodotto anche miglioramenti nei consumi e nelle emissioni (consumo di carburante combinato: 8,7 - 7,6 l/100 km [32,5 - 37,2 mpg imp]; emissioni di CO2: 230 - 200 g/km nel ciclo WLTP; cifre nel ciclo NEDC: -). La potenza massima del suo sistema di propulsione complessivo è di 259 kW/352 CV. La coppia nominale del motore diesel è di 700 Nm (516 lb-ft), che può essere aumentata fino a 720 Nm (531 lb-ft) con l'ingresso del sistema mild hybrid.

La caratteristica comune più importante dei tre motori è l'integrazione della tecnologia mild hybrid 48V di nuova generazione. Nella sua ultima incarnazione, questa forma di elettrificazione consiste in un generatore di avviamento montato sull'albero a gomiti integrato nella trasmissione e contribuisce a 9 kW/12 CV di potenza extra e 200 Nm di coppia extra. Tutti i motori sono abbinati a un cambio Steptronic Sport a otto velocità con palette sul volante e funzione Sprint. La potenza del motore viene incanalata sulla strada - o su un terreno non asfaltato, se necessario - tramite il sistema di trazione integrale intelligente BMW xDrive.

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La rivoluzione, in casa Jaguar, è un pieno corso: fanno supercar ricche di fascino dal 1935 ma hanno deciso che a partire dal 2025 quello del giaguaro diventerà un moderno brand di lusso totalmente elettrico. E in questo percorso arrivano ora le nuove F-Pace e un bel rinnovo di gamma che propone motorizzazioni quattro e sei cilindri diesel e sei cilindri benzina con tecnologia mild-hybrid, oltre ad benzina plug-in hybrid con modalità-guida elettrica che offre un’autonomia fino a 53 km ed emissioni di CO2 a partire da soli 49 g/km.

La grande novità della nuova gamma per la Jaguar F-PACE sono due nuovi modelli – le 300 SPORT e 400 SPORT – e l’introduzione del sistema di controllo vocale Amazon Alexa su tutta la gamma.

Disponibili con motori Ingenium sei cilindri, sia benzina che diesel, con tecnologia MHEV (Mild-Hybrid Electric Vehicle), le nuove versioni 300 SPORT e 400 SPORT si distinguono a colpo d’occhio grazie ai nuovi cerchi da 21 pollici Gloss Black, al Black Pack, ai vetri oscurati e alle barre del tetto Gloss Black. Uno sguardo all’abitacolo svela subito i sedili Performance in pelle Windsor.

Oltre ai vetri oscurati e alle barre del tetto in Gloss Black, i cerchi da 21 pollici “Style 5105” completano la dotazione del Black Pack e presentano un distintivo design a cinque razze e una finitura Gloss Black. Fra gli optional i cerchi in lega forgiata da 22 pollici “Style 1020”, disponibili su entrambi i modelli con due differenti finiture: Gloss Black con inserti Satin Black o Gloss Silver con inserti a contrasto. Inoltre, questi cerchi possono essere abbinati a pneumatici auto sigillanti all-season (a seconda del mercato). Le F-PACE 300 SPORT e 400 SPORT sono disponibili in tutta la gamma delle colorazioni Jaguar, che comprendono una finitura opaca, sette metallizzati e due varianti cromatiche metallizzate premium, la Carpathian Grey e la Charente Grey.

Su questi due nuovi modelli i lussuosi interni della F-PACE sono stati ulteriormente arricchiti dai sedili Performance in pelle Windsor, realizzati per abbinarsi al rivestimento del cielo in tessuto scamosciato Ebony e alle impiallacciature in frassino Satin Charcoal. Di serie anche il sistema Premium Cabin Lighting. Disponibile poi su tutte le altri varianti della gamma, il sistema rende possibile personalizzare l’abitacolo con una scelta di trenta diverse colorazioni.

Ma non è solo una questione di lusso e alla raffinatezza: le nuove F-PACE 300 SPORT e 400 SPORT rimangono “tipicamente Jaguar” dal punto di vita delle prestazioni e della dinamica di guida. La 400 SPORT ha un motore 3,0 litri benzina sei cilindri in linea Ingenium MHEV, in grado di erogare 400 CV di potenza e 550 Nm di coppia. Fra le sue finezze il turbocompressore twin scroll supportato da un supercharger elettrico (annulla di fatto il turbo lag), il controllo dell’alzata a variazione continua della valvola d’aspirazione e il sistema d’iniezione diretta del carburante ad altissima pressione (250 bar), questa raffinata unità propulsiva consente alla F-PACE 400 SPORT di accelerare da 0 a 100 km/h in appena 5,4 secondi e di raggiungere in pista una velocità massima di 250 km/h.

Al posto di un convenzionale alternatore, il sistema MHEV dispone di un dispositivo BiSG (Belt integrated Starter Generator) per recuperare l'energia - solitamente persa durante le fasi di rallentamento e frenata - che viene immagazzinata in una batteria agli ioni di litio da 48V. L’energia recuperata viene successivamente ridistribuita per supportare il propulsore durante le fasi di accelerazione, migliorando la reattività e rendendo la funzione stop-start più silenziosa e reattiva.

Il sei cilindri diesel Ingenium MHEV utilizza invece un avanzato sistema di sovralimentazione sequenziale, composto da due turbo a geometria variabile, che offrono una eccellente reattività ad ogni regime di percorrenza del motore. L’abbinamento con un sistema common rail piezoelettrico da 2.500 bar assicura prestazioni lineari con eccellenti consumi di carburante.

Con una potenza di 300 CV e 650 Nm di coppia, questo motore consente alla 300 SPORT di accelerare da 0 a 100 km/h in 6,4 secondi e di raggiungere una velocità massima di 230 km/h. Nonostante le prestazioni sportive, il consumo di carburante si attesta a 7,4 l/100km, mentre le emissioni di CO2 sono di 194 g/km. In gamma, oltre a queste unità sei cilindri, la F-PACE propone anche la motorizzazione plug-in hybrid P400e da 404 CV che, in modalità completamente elettrica, offre un’autonomia fino a 53 km con emissioni di CO2 a partire da 49 g/km e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,3 secondi. Completano la gamma dei propulsori disponibili le varianti a quattro cilindri Ingenium, sia benzina da 250 che diesel MHEV da 163 e 204 CV e il possente 5 litri V8 da 550 CV.

Tutte le versioni F-PACE sono dotate della trazione intelligente all-wheel drive e della trasmissione automatica ad otto rapporti, che possono essere gestiti sia tramite il Jaguar Drive Selector o, per rendere tutto più divertente, attraverso le levette tattili poste sul volante.

Le nuove 400 SPORT e 300 SPORT, come tutti gli altri modelli della gamma, ora hanno di serie Amazon Alexa. Perfettamente integrata nell’auto, questa funzionalità regala la familiare praticità di Alexa a pilota e passeggeri della F-PACE e offre la classica interazione vocale con alcune funzionalità specifiche del sistema Jaguar Pivi Pro, compresa la navigazione, la riproduzione multimediale, la riproduzione di podcast e audiolibri, la gestione delle telefonate e l’integrazione con gli smart device compatibili.

Senza staccare le mani dal volante basta dire, ad esempio, “Alexa portami a casa”, “Alexa riproduci la mia playlist chill-out” o “Alexa mostrami le boutique nelle vicinanze” e la Jaguar esegue i comandi. E sempre con una semplice richiesta vocale, Alexa regala la possibilità di poter controllare le ultime notizie e il meteo, gestire la propria agenda o la lista degli acquisti da fare. E dalla nuova Jaguar F-PACE è anche possibile gestire alcune funzionalità domestiche, come ad esempio, il riscaldamento e l’illuminazione. E a chi ha una F-PACE con Pivi Pro in garage - 55.000 clienti - verrà offerta la possibilità di avere Alexa a bordo della propria auto, disponibile tramite un aggiornamento SOTA (Software Over The Air).

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Progettare di rotolarsi nel fango o sfilare in un centro storico alla moda con una Jeep nuova di zecca stando in poltrona con uno smartphone in mano. Ecco l'idea: sino al 18 aprile, per premiare i clienti più connessi e più reattivi, Jeep ha sviluppato una promozione esclusiva dedicata al selling on line che riguarda un lotto limitato di vetture: chiunque acquisterà il proprio SUV Jeep comodamente da casa collegandosi al sito jeep-official.it avrà in omaggio la vernice, metallizzata o pastello, inclusa nel prezzo, sia su Compass sia su Renegade.

Ma l’impegno di Jeep verso la transizione energetica non riguarda solo il meglio di una tecnologia capace di coniugare la proverbiale capability off road del brand con maggiore efficienza e sostenibilità: contempla anche servizi e prodotti specifici capaci di intercettare le nuove esigenze della mobilità evoluta. Tra le priorità del brand, la qualità in tutto il processo di vendita e post vendita, con il cliente sempre al centro. Questo approccio alimenta il grande impegno e la profonda convinzione verso il commercio elettronico, attraverso una piattaforma digitale che condensa il meglio dell’esperienza virtuale e di quella tradizionale. Questa integrazione crea ulteriori punti di contatto con i clienti e consente di intercettare e soddisfare le nuove esigenze di mobilità.

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Arriva dal marchio di car detailing INNOVACAR (by Fra-Ber) lancia per la protezione delle auto la sua linea di CERAMIC COATING con l’esclusiva tecnologia SiNH, tecnologia dalla quale prendono direttamente il nome i tre prodotti che compongono la gamma.

Grazie all’impiego di nanotecnologie, le differenti referenze, letteralmente, si fondono a livello molecolare con la parte trattata così da non limitarsi a una azione solo sulla parte più superficiale della carrozzeria.

I ceramic coating di Innovacar hanno lo scopo di proteggere ed esaltare il gloss, la profondità di colore e l’idrorepellenza sulla carrozzeria dell'auto per una durata di gran lunga superiore a qualsiasi cera o sigillante.

Perché effettuare un trattamento ceramico? Grazie alla barriera protettiva creata da questi prodotti, lo sporco e l'acqua scivolano sulla carrozzeria così da limitare gli interventi aggressivi, preservandone la superficie nel tempo. I trattamenti ceramici della linea Innovacar sono indicati per qualsiasi tipologia di auto, dall’utilitaria appena acquistata, per preservane l’aspetto, alla supercar, per proteggerla ed esaltarne il colore e tutte le sue caratteristiche distintive.

Nel dettaglio, la linea ceramic coating by Innovacar è composta da tre prodotti:

SiNH Base Coat 30ml: è un prodotto altamente tecnico per la cui applicazione sono necessarie competenze peculiari. Per questo motivo, è venduto esclusivamente nei centri di detailing autorizzati Innovacar. Quest’ultimi, dopo l’applicazione del prodotto, possono rilasciare un certificato ufficiale univoco e identificativo del trattamento effettuato grazie al numero seriale indicato sull’adesivo olografico presente su ogni singolo flacone. Tutto questo, per Innovacar, è sinonimo di professionalità e unicità del trattamento.

SiNH Hybrid Coat 30ml: è un trattamento nanotecnologico idrorepellente per auto. SiNH Hybrid Coat by Innovacar rappresenta la soluzione ottimale per ottenere il giusto bilanciamento tra parte inorganica, tipica dei base coat, che rafforza la protezione e rende il trattamento più resistente, e la parte organica, tipica dei top coat, che incrementa gli effetti di idrorepellenza. Con l’uso di un unico prodotto, e in un unico step di applicazione, si ottengono entrambi i vantaggi velocizzando il lavoro e beneficiando di un trattamento nanoceramico completo.

SiNH Top Coat 30ml: è il miglior idrorepellente di tutta la linea ceramica Innovacar. Ultimo ritrovato della esclusiva tecnologia Si-N-H per il trattamento nanoceramico per auto, crea un ceramic coating altamente duraturo, idrofobico ed elastico. È la più moderna evoluzione dei coating SiO2, con una formula innovativa che unisce facilità di applicazione ad alte performance.

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Show di auto e moto storiche ad Expolevante, l’innovativa kermesse del tempo libero, dello sport e della smart mobility in programma dal 21 al 25 aprile alla Nuova Fiera del Levante di Bari. Grazie alla presenza dell’Automotoclub Storico Italiano, un intero padiglione è infatti riservato al motorismo storico come passione trasversale sempre più diffusa, anche tra le giovani generazioni.

Il ricco palinsesto di appuntamenti si apre con il convegno nazionale intitolato “I veicoli storici come volano turistico ed economico per il territorio”, atteso per venerdì 22 aprile alle 15.30 nel Centro Congressi della Nuova Fiera del Levante attiguo al padiglione ASI.

Insieme al Presidente dell’ASI Alberto Scuro, sono attesi numerosi rappresentanti delle istituzioni, come l’Intergruppo Parlamentare per i Veicoli Storici con il presidente Giovanni Tombolato, l’ANCI con il presidente Antonio Decaro, Città dei Motori con il consigliere Giovanni Gargano e gli Stati Generali del Patrimonio Italiano con il presidente Ivan Drogo Inglese. Inoltre, il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, porta il virtuoso esempio della sua città, dove la sinergia tra pubblico e privato è motore di cultura, come già dimostrato insieme ad ASI con il recupero della preziosa Collezione Morbidelli. Altro importante testimonial del convegno è Cesare Fiorio, indiscusso protagonista del motorismo italiano.

In occasione del Convegno, grazie alla partecipazione di Giorgio Palmucci, presidente Enit, viene siglato un nuovo protocollo d’intesa tra l’ASI e l’Agenzia Nazionale del Turismo. Obiettivo comune è la promozione della scoperta del patrimonio storico, artistico e culturale diffuso sul territorio italiano con l’uso consapevole del veicolo storico. I due enti, inoltre, sono concordi nell’incentivare il turismo a bordo dei veicoli storici che, inseriti nei vari contesti territoriali diventano, essi stessi, attrazione turistica. Infine, c’è la volontà di creare un volano di sviluppo del turismo connesso all’uso del veicolo storico che possa generare nuovi investimenti nel settore.

Altri incontri da non perdere sono quelli di giovedì 21 aprile alle 11.00 con la presentazione della Rievocazione del Gran Premio di Bari, evento che si svolge in concomitanza con Expolevante animando il centro della città pugliese (con un passaggio in Fiera domenica 24 aprile alle 10.00); poi un convegno sulla sicurezza stradale (venerdì 22 aprile alle 10.30), le presentazioni delle iniziative “ASI Circuito Tricolore” e di “ASI AutoShow – Puglia 2022” (sabato 23 aprile alle 11.00 e alle 15.00); quindi il tema “Motori Storici in Puglia” (domenica 24 aprile alle 16.00 insieme ai Club della Regione); infine, lunedì 25 aprile alle 11.00, una retrospettiva dedicata alle moto nel cinema.

I sodalizi federati ASI presenti nel padiglione sono l’Automotoclub Aste e Bilancieri Città di Bitonto, il Club dell’Automobile Antica e della Carrozza (Bari), il Club Jonico Veicoli Amatoriali e Storici “I Delfini” (Taranto), il Messapia Automotoclub Storico (Ugento), l’Old Cars Club (Bari), il Rombo Arcaico Auto e Moto d’Epoca (Gravina in Puglia), la Scuderia Fieramosca Club Automoto Storiche (Barletta) e il Veteran Car Club Valle d’Itria (Martina Franca).

Nel padiglione ASI sono esposti, tra numerosi esemplari di auto e moto, anche due straordinari prototipi della Collezione ASI Bertone: la Runabout del 1969 e la Birusa del 2003. La Runabout è una rivoluzionaria “barchetta” a cuneo che servì come banco di prova per la successiva Fiat X1/9 prodotta in serie dal 1972. Birusa è l’ultima vettura Bertone battezzata con un termine piemontese (significa audace, ardimentosa) ed è stata proposta nel 2003 utilizzando l’autotelaio di derivazione BMW Z8.

“Siamo orgogliosi di far parte della nuova squadra che offrirà al pubblico numerosi spunti di interesse e un weekend denso di appuntamenti”, sottolinea Alberto Scuro, presidente ASI. “Il motorismo storico è un settore che offre opportunità di ogni tipo: è passione per chi lo vive, è arricchimento culturale per chi riscopre le antiche tradizioni motoristiche, è una grande opportunità per il sistema Paese. Abbiamo tante iniziative in serbo per la Puglia, con tanti Club locali impegnati ogni anno in decine di manifestazioni sul territorio e con l’evento clou della Federazione, ASI AutoShow, che per il 2022 ha scelto questa magnifica regione come scenario del museo viaggiante atteso dal 6 al 9 ottobre.”

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La startup tech Stip, lanciata da LVenture Group e Berkeley SkyDeck stringe un nuovo accordo con KIA Italia finalizzato ad automatizzare la gestione delle richieste di dealer e concessionarie, che permetterà al team di after-sales della casa automobilistica di gestire il 90% dei ticket in un’unica interazione. Eco l'idea: un’unica piattaforma web e un'app mobile per connettere il team di after-sales con dealer e concessionarie, un sistema unificato per una gestione semplice ed organizzata di tutte le richieste in arrivo e un sistema integrato che consente il riconoscimento della tipologia di richiesta e la creazione automatica di ticket categorizzati.

KIA Italia digitalizza e automatizza i processi post-vendita grazie all’accordo sottoscritto con Stip, startup lanciata da LVenture Group in Italia e da Berkeley SkyDeck negli Stati Uniti.

La divisione italiana di KIA, casa automobilistica sudcoreana del gruppo Hyundai Motor, è stata la prima del settore automobilistico a stringere una partnership con Stip per rendere più snello ed efficiente il proprio processo interno di post-vendita e la gestione delle richieste di dealer e concessionarie. Per lavorare al massimo delle proprie potenzialità, un’azienda con un grande numero di interazioni deve possedere strumenti tecnologici adeguati.

In Italia, il canale di comunicazione più utilizzato è quello email. Nato per la comunicazione “uno a uno” è il filo comunicativo più semplice e immediato da utilizzare. Tuttavia, la sua funzione non può essere quella di gestire comunicazioni e ticket tra un’azienda come KIA, con oltre 200 concessionarie e dealer. Ad esempio, se le richieste non vengono filtrate, ogni operatore riceverà tutte le comunicazioni, perderà tempo ad analizzare anche quelle che non sono di sua diretta competenza e dovrà richiedere informazioni aggiuntive, dando luogo a un ulteriore scambio di email e ad una dilatazione dei tempi di gestione. Aumenta anche il rischio della perdita di informazioni, a causa della dispersione delle comunicazioni su più flussi di email. Inoltre questo canale non consente di avere un archivio organizzato in cui reperire informazioni relative a un dealer, un telaio o un problema specifico. Per queste e molte altre ragioni, l’azienda di automotive ha deciso di cambiare, modificando radicalmente la struttura del suo after-sales.

Per KIA, Stip ha realizzato una piattaforma web e un'app mobile che consentono: l’invio e la ricezione delle richieste, un sistema di OCR (riconoscimento ottico dei caratteri) per la lettura automatica delle informazioni, la raccolta automatica dei dati e la creazione di ticket categorizzati, l’invio automatico delle richieste e la creazione di un archivio, per cercare informazioni in base ai dealer, targhe, telai e molto altro. Al tempo stesso i dealer e le concessionarie, grazie all'app mobile e alla piattaforma di Stip, possono inviare richieste in mobilità, inserire tutti i campi dei veicoli semplicemente scattando delle foto ed avere accesso allo storico di tutte le richieste inviate o agli avvisi e comunicazioni inviati direttamente dal team di after-sales.

Stip è la prima Intelligenza Artificiale Made in Italy che consente alle aziende di snellire e facilitare le proprie comunicazioni con partner e clienti. La tecnologia di Stip è estremamente personalizzabile e ben si adatta alle richieste e alle necessità di aziende diverse. Consente anche di monitorare tutti i canali digitali, identificare le richieste di assistenza o informazioni, gestire le richieste di assistenza più semplici ed assistere gli operatori nella gestione delle richieste più complesse, attraverso la creazione di ticket categorizzati e la raccolta automatica di informazioni.

Per le aziende, integrare Stip prevede tempi di implementazione brevissimi (da 2 a 4 settimane, contro i 3 o 4 mesi delle più comuni tecnologie) e consente inoltre la possibilità di integrarsi in maniera nativa con qualsiasi CRM oltre alla creazione e il training automatico di un’Intelligenza Artificiale personalizzata per ogni azienda cliente.

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Avviata la sperimentazione del Registro Elettronico, basato su tecnologia blockchain, che certificherà la proprietà di biciclette, e-bike e monopattini elettrici e gestirà i passaggi di proprietà in modo smart, sviluppando contestualmente una community condivisa tra gli utenti censiti.

Questo innovativo progetto di Sara Assicurazioni è stato il primo ammesso nella Sandbox Regolamentare IVASS, un ambiente controllato nel quale vengono testati prodotti e servizi tecnologicamente innovativi al fine di verificarne le potenzialità a fini assicurativi e antifrode.

Sviluppato da Sara Assicurazioni in collaborazione con il partner tecnologico Solidity 2, il progetto prevede la costituzione di un Registro Elettronico per certificare proprietà e valore di tali veicoli, limitando furti, truffe e acquisti incauti e, allo stesso tempo, agevolando e stimolando la possibilità di assicurarli.

L’ammissione nella Sandbox IVASS è un riconoscimento della significativa portata innovativa del progetto Sara, che utilizza i registri distribuiti blockchain per la raccolta di informazioni necessarie all’identificazione e alla proprietà di biciclette, e-bike e monopattini elettrici, con importanti ricadute positive sulla protezione e la sicurezza di chi si muove con questi mezzi.

Sara, Compagnia Assicuratrice ufficiale dell’Automobile Club d’Italia, investe ogni anno l’1% dell’utile netto sulla sicurezza stradale e il rispetto reciproco tra gli automobilisti e tutti gli utenti della strada, da chi sceglie le due ruote ai pedoni, a chi preferisce mezzi più green e alternativi, come bici e monopattini elettrici

“Siamo orgogliosi di aver ideato il primo progetto ammesso nella Sandbox IVASS - ha dichiarato il Direttore Generale Alberto Tosti - Il nostro impegno è volto a sviluppare soluzioni innovative sfruttando la tecnologia a beneficio di chi sceglie e utilizza la mobilità dolce e sostenibile.“

"Consentire l’identificazione di questi veicoli e dei loro proprietari è un passo importante sia per la mobilità che per il settore assicurativo - ha dichiarato il Direttore Tecnico Alberto Cucinella - Questo strumento sarà una garanzia per gli utenti più vulnerabili della strada, che attraverso il registro potranno accedere più agevolmente alle tutele assicurative, anche a vantaggio della sicurezza, ed accompagnerà i nostri clienti nella transizione verso una mobilità sempre più multimodale e sostenibile.”

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Buone notizie per il mondo green della mobilità dove i biocarburanti diventano sempre più importanti. I regolamenti locali ed europei si evolvono ogni anno e l'incorporazione del “bio” nel diesel sta aumentando. In Spagna il mercato del biodiesel è cresciuto del 9,5% nel 2021, in Italia e Slovenia del 10%, mentre il mercato più maturo in Europa in termini di prodotti bio, dopo i paesi scandinavi, è quello dei Paesi Bassi con il 17,5%.

Tra i combustibili alternativi, l’HVO 100 in particolare – olio vegetale con raffinazione all’idrogeno – rappresenta uno dei capisaldi della strategia di decarbonizzazione di TotalEnergies, che lo produce e delle società afferenti alla Compagnia, tra cui AS 24, con l’obiettivo di contribuire concretamente a risolvere le problematiche di inquinamento locale.

L’HVO 100 Hydrotreated Vegetable Oil è un combustibile rinnovabile al 100%, particolarmente versatile, derivante da diverse materie prime a base biologica, residui e rifiuti. È composto al 100% da paraffine, che sono molecole identiche a quelle presenti nei carburanti diesel convenzionali. Grazie alla sua struttura fisico-chimica, può essere utilizzato in un motore diesel, come miscela o in sostituzione del diesel stesso.

In ottica di innovazioni tecnologiche e riduzione dell’impatto ambientale, nell’attuale fase di transizione verso la decarbonizzazione del settore, AS 24 promuove lo sviluppo di combustibili alternativi di elevata qualità, con lo scopo di proporre soluzioni sempre più rinnovabili ai propri clienti.

HVO 100 soddisfa i criteri di sostenibilità stabiliti dall'Unione Europea ed è conforme alla norma EN15940 (diesel sintetico paraffinico XTL). Secondo questi parametri i vantaggi di questo biocarburante, rispetto ai combustibili tradizionali, sono molteplici e degni di nota:

- 100% origine rinnovabile - riduzione delle emissioni di CO2 - sostituisce il carburante abituale e non è necessario alcun adattamento tecnico - può essere erogato dal serbatoio di gasolio

Nonostante i costi di produzione siano più elevati per i biocarburanti, rispetto ai carburanti convenzionali, la visione “sostenibile” e l’impegno di AS 24 profuso in questa direzione ne incoraggiano l’utilizzo, soprattutto in quei Paesi dove va posta particolare attenzione su tematiche sensibili come il sostegno dell’agricoltura, l’indipendenza energetica, l’utilizzo consapevole del territorio, la lotta contro le politiche di cambiamento climatico. Anche se il prodotto è disponibile solo in alcuni paesi europei - la sua vendita, nelle stazioni di servizio, è infatti autorizzata in Belgio, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia, mentre l'uso in Francia è riservato alle flotte - il mercato dell'HVO sta crescendo con molte unità di produzione aperte dal 2020, a dimostrazione che la produzione di questo biocarburante sta aumentando e la disponibilità del prodotto sul mercato sta migliorando.

Tag: biocarburanti, HVO Scritto in ambiente | Nessun Commento »

In molti l'hanno incoronata come auto più bella che sia mai esistita. Quando venne presentata rivoluzionò il mondo delle GT sportive con una meccanica raffinata, uno stile inconfondibilmente Jaguar ma totalmente rinnovato e presentato in una veste nuovissima, seducente e sinuosa e, per giunta, proposta a un prezzo molto concorrenziale. La Jaguar E-Type ha appena compiuto 60 stupende primavere (è stata presentata al Salone di Ginevra del 1961), vissute sempre sull’onda di un clamore che l’ha portata a essere una delle automobili più apprezzate. La Commissione Cultura dell'ASI, grazie all’attività del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento di Lecce, con la preziosa collaborazione della Scuderia Jaguar Storiche, ha organizzato un importante convegno per celebrarla e raccontarla alle giovani generazioni, di modo che questa pagina di storia venga tramandata come merita.

Il convegno si terrà giovedì 5 maggio, a partire dalle 9.30: dopo i saluti del direttore del Dipartimento Antonio Ficarella, del presidente ASI Alberto Scuro e della presidente della Scuderia Jaguar Storiche Colomba Annunziata, sarà Stefano Bendandi, Commissario Tecnico ASI, ad aprire le danze con un lungo e doveroso prologo sui modelli da competizione che hanno portato allo sviluppo della E-Type. La storia del modello sarà invece esposta da Massimo Carrozzo, profondo conoscitore del Marchio inglese e membro della Commissione Cultura ASI mentre, a fine mattinata, verranno presentati i bellissimi modelli esposti per l’occasione.

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